Maria Teresa Cometto, CorrierEconomia 28/02/2011, 28 febbraio 2011
TABLET. SCOMMESSA VINTA. ADESSO TUTTI CONTRO APPLE
Tutti gli occhi sono puntati sull’evento di Apple a San Francisco in programma giovedì prossimo, 3 marzo. Fan e rivali di Steve Jobs si aspettano il lancio del nuovo iPad e si chiedono: quanto sarà più sottile, più bello e con ancora più funzioni (come la videocamera)? A presentarlo sarà il ceo o il suo braccio destro Tim Cook? E quanto costerà?
Che anno sarà
«Venite a vedere che anno sarà il 2011…» , si legge sull’invito mandato da Apple ai giornalisti: l’allusione è al rapporto appena pubblicato dagli analisti della banca d’affari americana Morgan Stanley (Ms), in cui il 2001 è dichiarato «l’anno del tablet» . Il mercato sta infatti per essere invaso da una lunga fila di concorrenti del computer-tavoletta di Apple e con il debutto la settimana scorsa negli Usa dello Xoom di Motorola — il primo con il nuovo sistema operativo Honeycom disegnato apposta da Google per questo strumento — è stata ufficialmente aperta la «guerra dei tablet» . A sfidarsi sul nuovo terreno sono innanzitutto Apple e Google, in una edizione allargata della concorrenza già in atto fra l’iPhone e i telefonini intelligenti Android. Ma sono attesi con interesse anche due concorrenti con un sistema alternativo: il BlackBerry PlayBook di Research in motion e il TouchPad di Hp.
Vincitori saranno i consumatori, che si ritroveranno con l’imbarazzo della scelta fra i molti diversi modelli e dovrebbero riuscire fra qualche mese a dotarsi di un tablet meno caro dell’attuale iPad (che costa un minimo di 499 dollari ovvero 363 euro più tasse negli Usa o 499 euro in Italia) e dello Xoom (800 dollari o 581 euro negli Usa). Invece dal punto di vista delle aziende impegnate in questo business il rischio di un flop, in un mercato così sovraffollato, è alto.
Margini di crescita
Le potenzialità per il business in sé sono enormi, secondo Morgan Stanley, che ha condotto una ricerca fra oltre 8 mila consumatori e 50 responsabili tecnologici (chief information officer ) in tutto il mondo. Dopo il grande successo dell’iPad nel 2010 — 15 milioni di apparecchi venduti dal suo debutto del 3 aprile — nel 2011 le vendite di tablet dovrebbero raggiungere 55 milioni di esemplari, di cui 30 milioni ancora per l’iPad; e decollare a 100 milioni nel 2012. La crescita del tasso di penetrazione dei tablet dovrebbe essere la più veloce nella storia di tutti gli strumenti di comunicazione mobile, compresi gli smartphone : secondo lo scenario ottimista di Ms, entro il 2014 il 25%dei consumatori ne possiederà uno, il che significherebbe 441 milioni di tablet venduti in cinque anni; l’ipotesi prudente lo vede invece adottato dal 16%dei potenziali clienti (300 milioni di pezzi venduti). È un boom di popolarità spiegabile con le nuove abitudini degli utenti mobili di Internet, ma anche con la scelta delle aziende di integrare i tablet nell’ambiente di lavoro: secondo Ms la percentuale di imprese che li comprano per i propri dipendenti fra un anno salirà al 51%dall’attuale 21%; a cui si aggiungerà il 16%(oggi è l’ 8%) che permette ai dipendenti l’uso dei tablet all’interno del network aziendale.
Ruoli diversi
«È l’esempio più eclatante di consumerizzazione dell’ information technology — ha spiegato a CorrierEconomia Alessandro Piol, esperto di telecom e partner della società di venture capital Vedanta a New York —. Vent’anni fa i prodotti che arrivavano ai consumatori, dal pc al software , erano stati inizialmente creati per le imprese. Ora succede il contrario. Basti pensare al fenomeno su Internet del social networking , con applicazioni professionali come LinkedIn. Adesso molte reti di venditori hanno adottato l’iPad, integrandolo nel network aziendale, perché è più facile e veloce da accendere di un laptop , più bello per fare presentazioni e inoltre ha abbastanza protezioni di sicurezza, a differenza di precedenti prodotti di Apple. Il tutto è sorprendente, se si pensa che finora Apple non ha avuto una forza vendita ad hoc per clienti aziendali» .
Ma sembra che ora la stia creando, come ha lasciato intendere Cook a un incontro con o suoi azionisti la settimana scorsa, proprio sull’onda della crescente domanda delle imprese e probabilmente per anticipare il BlackBerry PlayBook, il concorrente più temibile su questo terreno grazie al radicamento di Rim nelle aziende.
Maria Teresa Cometto