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 2011  febbraio 25 Venerdì calendario

D’ANTONI SI PRENDE L’ATTICO DELLO SCANDALO

In venti anni è riuscito a risparmiare da inquilino almeno 200 mila euro grazie agli affitti ribassati rispetto al mercato. Alla fine Sergio D’Antoni si è acquistato l’agognato attico ai Parioli che in origine gli concesse l’Inpdai, e comprando è riuscito a fare Bingo fino in fondo, conquistando un supersconto da quasi un milione di euro. Quando nel 1995 scoppiò lo scandalo di affittopoli, D’Antoni era segretario della Cisl e venne pizzicato con l’attico in bocca in via Civinini: affitto di 1,2 milioni di lire per oltre 200 metri quadrati, almeno la metà del prezzo di mercato dell’epoca. Aggravante: nell’appartamento si scoprì che aveva fatto inserire due maxi vasche Jacuzzi, per rilassarsi con l’idromassaggio fra un comizio di piazza e l’altro. Affitto di favore e sti-
le di vita principesco del segretario furono scoperta amara per i tesserati Cisl. Ma D’Antoni era un duro, fra i pochi che hanno resistito alla furia di Affittopoli. Spiegò agli amici che se avesse lasciato l’appartamento avrebbe fatto la figura del ladro in fuga dopo essere stato pizzicato con il sorcio in bocca. Restò all’attico. Quanto alle Jacuzzi prima tentò una battuta spiritosa: «Uno dovrà pure lavarsi, no?», poi compreso che a nessuno aveva suscitato il sorriso, spiegò di averle smontate entrambe a sue spese. Perché non funzionavano mai: all’attico la pressione dell’acqua corrente era flebile, del tutto insufficiente per gli idromassaggi.
Da allora D’Antoni ha continuato a pagare l’affitto mano mano ritoccato un po’ verso l’alto (ma sempre rigorosamente sotto i valori di mercato), mentre la sua casa à stata venduta e rivenduta nell’era delle cartolarizzazioni. Alle fine è diventata proprietà dell’Inps e della Scip. L’inquilino ha lasciato il sindacato, si è buttato in politica, ha girovagato con scarse fortune intorno a Giulio Andreotti, è finito nell’Ulivo. Romano Prodi lo ha chiamato al governo nel 2006 con i galloni di viceministro dello Sviluppo Economico. Da lì gran balzo nel Pd di Walter Veltroni che lo ha riportato alla Camera dei deputati e fatto eleggere vicepresidente della commissione Finanze. È tutt’ora ai vertici del partito, dove Pierluigi Bersani lo ha portato in direzione nazionale e gli ha affidato la responsabilità dell’organizzazione e delle politiche sul territorio. Si vede che battendo il territorio in lungo e in largo alla fine D’Antoni ha fiutato l’occasione della sua vita: l’acquisto di casa. Stretta di mano con l’Inps e affarone fatto. Dopo venti anni di affitto agevolato ha acquistato per il prezzo complessivo di
1.124.860,93 euro in via Filippo Civinini, una delle strade più esclusive del quartiere romano dei Parioli “appartamento al piano quinto composto da undici vani e mezzo, il tutto della superficie catastale di mq 258”. Nel prezzo è compresa anche una “soffitta al piano sesto confinante con terrazzo condominiale”, una “cantina al piano seminterrato” e “un box auto al piano terra di mq 12”. Al momento stesso dell’acquisto D’Antoni ha portato al venditore 11 assegni circolari non trasferibili da 100 mila euro ciascuno e un assegno da 24,860,93 euro emessi tutti da due diverse agenzie di Intesa San Paolo di Roma. Per risparmiare fino
all’ultimo centesimo anche sul fronte delle imposte, D’Antoni ha fatto inserire in contratto che la casa non era di lusso e quindi godeva dell’aliquota ridotta al 3% per l’imposta di registro e che il prezzo della transazione ai soli fini fiscali e ipotecari andava stabilito in 462.700 euro per casa, soffitta e cantina e in 5.300 euro per il box auto.
Per comprendere meglio l’affare fatto dal dirigente Pd con il suo superattico, basta dare un’occhio alle offerte di vendita che alcune agenzie immobiliari propongono esattamente in via Civinini ai Parioli. Per poco più della cifra pagata da D’Antoni viene offerto un appartamento al terzo piano di cinque vani e 130 metri quadrati. Un seminterrato da 2 vani per 50 metri quadrati viene offerto a 400 mila euro. La media delle transazioni di quella via oscillafragli8ei10milaeuroa metro quadrato. Un appartamento come quello di D’Antoni al piano attico viene valutato fra i 2 e i 2,5 milioni di euro a seconda dello stato di conservazione. E senza tenere conto del box auto, che da solo in quella zona può valere più di 70 mila euro. Dopo lo sconto sull’affitto dunque D’Antoni ha fatto Bingo, risparmiando un milioncino tondo tondo sull’acquisto della suo gioiello di casa romana.