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 2011  gennaio 25 Martedì calendario

ESORCISTI, GUIDE SPIRITUALI CONTRO L’AZIONE DEL MALIGNO

A ccompagnare, ascoltare, consi­gliare chi è affetto da disagio del­l’anima. È questo il compito degli esorcisti: guide spirituali, capaci di cogliere la sofferenza e trasformarla in strumento di salvezza. Ma per farlo con competen­za, è necessario avere una conoscenza ap­profondita non solo della teologia, ma del­le nuove proposte pseudo religiose ed e­soteriche che giungono da ogni parte del mondo, della complessità dei disturbi psi­chici, per non cadere nell’ingenuità o nel­l’inganno. E, se non si è sicuri nel discer­nimento dei casi di presunta presenza del Maligno, occorre farsi aiutare da medici specialistici, vicini alle cose di Dio, che sappiano sgombrare il campo da errori. In sintesi, serve una maggiore collabora­zione tra esorcisti e psichiatri per rag­giungere l’obiettivo ultimo che è il benes­sere dell’uomo. È questa la chiave di lettura del settimo in­contro di formazione regionale per esorci­sti, dedicato ai «Disagi dell’anima e terapia esorcistica», in corso alla Casa del fanciul­lo di Bagheria, alle porte di Palermo. Un momento di confronto fondamentale per i 20 sacerdoti esorcisti delle diocesi sicilia­ne, che quotidianamente ascoltano storie e sofferenze di uomini e donne e cercano di discernere quando la causa è un’azione straordinaria del Maligno. A organizzare l’incontro di quattro giorni è fra’ Benigno Palilla, frate minore rinnovato alla guida del Centro pastorale Giovanni Paolo II, voluto dalla Conferenza episcopale siciliana (Ce­si) proprio per la cura di chi svolge questo delicato ministero. Prevista anche la pre­senza del cardinale Paolo Romeo, arcive­scovo di Palermo e del suo ausiliare Car­melo Cuttitta, di Salvatore Pappalardo ar­civescovo di Siracusa, delegato della Cesi per la Liturgia e Salvatore Muratore vesco­vo di Nicosia, delegato per la Catechesi. «L’azione del maligno sul piano straordi­nario è la punta dell’iceberg – spiega fra’ Benigno –. C’è un’azione più massiccia che è la tentazione, che cerca di separare l’uo­mo da Dio. Il nostro compito non è quello di fare i distributori di esorcismi, ma di es­sere guide spirituali». Ci sono volte, però, in cui il confine tra pos­sessione diabolica e malattia psichiatrica non è chiaro. Allora risulta importantissima la collaborazione fra esorcisti e medici spe­cialisti. Fra’ Benigno ha costituito un’équi­pe nel centro diagnostico psico-spirituale nella diocesi di Monreale, con due medici, uno psicopatologo forense, una pedagogi­sta e una psicologa. Una collaborazione tra scienza e fede che hanno messo in atto an­che due dei relatori invitati al corso, mon­signor Sante Babolin, esorcista della dioce­si di Padova e Carmelo Miola, psichiatra dell’Ulss 16 di Padova. «La dimensione del benessere umano – spiega Miola – com­prende anche la sfera spirituale. Io stesso ho inviato persone a monsignor Babolin. Co­me terapia preventiva ho dato loro solo un po’ di tranquillante, ma è di un sacerdote che avevano bisogno». Ma occorre una pre­sa di coscienza sia del mondo ecclesiale che di quello scientifico. L’indebolimento ge­neralizzato della fede in Cristo rischia «di aggravare quei disagi dell’anima che tal­volta sembrano infettare intere famiglie – aggiunge monsignor Babolin –. In questa situazione, le persone sono più vulnerabi­li e più esposte a frustrazioni e sofferenze, mentre i disagi dell’anima crescono in for­ma esponenziale e diventano più com­plessi ». Una situazione di debolezza che vi­vono anche i giovanissimi, «che soffrono per la latitanza e l’indifferenza del mondo adulto» sottolinea Monica Lazzaretto, do­cente ed esperta di formazione. Questo sug­gerisce «la presenza di un nuovo ministero – rilancia Babolin –, che riesca ad accom­pagnare le persone con disagi dell’anima, all’interno della pastorale per la salute. Il sacerdote offrirà consolazione a coloro che soffrono per conflitti di natura spirituale, mentre il medico accompagnerà coloro che soffrono disagio per conflitti di natura fisi­ca, psichica e relazionale». «Il nostro sogno –dice fra’ Benigno – è quel­lo di estendere a tutte le diocesi la forma­zione per i sacerdoti, come abbiamo già fat­to ad Agrigento. Il mondo del demoniaco è ancora un tabù, invece noi, nella pastorale ordinaria, ci incontriamo col problema. Non dobbiamo dimenticare che il manda­to di Gesù è di annunciare, guarire e scac­ciare i demoni».