Macha Séry, Le Monde 21/2/2011, 21 febbraio 2011
A Zagabria, il Museo di Cuori infranti espone tutto l’anno cimeli di amori finiti. L’idea nata nel 2006 da Drazen Grubisic e Olinka Vistica una ex coppia che voleva rendere omaggio alla loro storia d’amore
A Zagabria, il Museo di Cuori infranti espone tutto l’anno cimeli di amori finiti. L’idea nata nel 2006 da Drazen Grubisic e Olinka Vistica una ex coppia che voleva rendere omaggio alla loro storia d’amore. Hanno raccolto in giro per il mondo ogni tipo di ricordo poco gradito. Un soldato, che perse la gamba nei Balcani, ha donato una sua protesi in legno «in ricordo dell’infermiera che mi curò. Purtroppo la protesi non durò più del nostro amore». Un norvegese si è disfatto di quel «maledetto ferro da stiro» che usò il giorno delle nozze per togliere le pieghe al suo abito. Una macedone ha spedito una ciocca di capelli castana, una croata il suo abito da sposa, una tedesca un’ascia. Le era servita a distruggere i mobili della sua ex compagna in viaggio con un’altra donna. Dalla Virginia sono arrivati dei Cd, dalla Turchia una bottiglia di Champagne che doveva essere bevuta a due «ma il matrimonio non s’è fatto».