Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  febbraio 25 Venerdì calendario

“In casa due gatti o un cane grande” Ordine del sindaco - Amministrando da vent’anni in qualità di primo cittadino («ma in consiglio comunale sono entrato nel 1980, ero nella Dc») il piccolo Comune di Sorgà a trenta chilometri da Verona, il sindaco Giovanni Battista Bazzani conosce probabilmente per nome uno a uno i 3 mila e 300 concittadini

“In casa due gatti o un cane grande” Ordine del sindaco - Amministrando da vent’anni in qualità di primo cittadino («ma in consiglio comunale sono entrato nel 1980, ero nella Dc») il piccolo Comune di Sorgà a trenta chilometri da Verona, il sindaco Giovanni Battista Bazzani conosce probabilmente per nome uno a uno i 3 mila e 300 concittadini. Di loro si presume sappia tutto: se il percorso politico («ma ormai sono solo un amministratore») lo ha portato a scivolare con la sua lista civica verso il centrodestra, non ha problemi ad ammettere che «destra o sinistra, qui siamo tutti amici». Insomma, Bazzani se si concentra sa anche quante paia di scarpe ha ognuno dei sorgatesi in casa. Si scatena la bufera Ma c’è una cosa, una materia non da poco, alla quale in vent’anni non aveva ancora messo mano: e adesso che l’ha fatto, si è scatenata la bufera. Ha deciso di presentare in consiglio comunale un regolamento inedito: vuole sapere quanti animali domestici ci sono in ogni casa di Sorgà, e soprattutto con il nuovo regolamento fissa un tetto massimo per la detenzione di mici e cani. Chi vive in appartamento e ama i cani deve scegliere: può tenerne uno di grossa taglia, oppure due di piccoli; gatti, mai più di due. Chi ama tanto i cani che i gatti ha un’opzione dedicata: può tenere massimo un gatto e un cane di media o piccola taglia. Stare fuori dal centro non aiuterà: per le case singole o le villette a schiera con giardino il regolamento impone un’ area minima di 100 metri quadri per animale e comunque non più di tre cani o quattro gatti. Complicare la vita Un modo interessante per complicare la vita ai cittadini, e anche la propria: non appena la voce del regolamento si è sparsa, le associazioni animaliste hanno chiamato a raccolta tutti i simpatizzanti della provincia di Verona, incitandoli a presentarsi con i cuccioli di famiglia e i fischietti in bocca sotto il municipio di Sorgà per protestare. E ieri mattina è arrivata anche una telefonata dal ministero: «Si può sapere cosa succede?». Giovanni Battista Bazzani, 52 anni, un’impresa di costruzioni e due figli, si dichiara grande amico degli animali ed è difficile smentirlo: possiede tre cani («ma uno è uno yorkshire, più che altro per le donne di famiglia, a me piacciono di grossa taglia»), e quattro cavalli ai quali dedica ampie porzioni del suo tempo libero. «Però ho gli spazi per tenerli, per farli vivere bene». Il punto è questo, dice. «Primo, non mi sono inventato niente. La materia è già regolamentata dalla Regione, che stabilisce il numero massimo di animali d’affezione che possono essere tenuti in una "civile abitazione". Massimo cinque cani e dieci gatti. Va bene, ma io mi chiedo: cosa si intende per "civile abitazione"?. Se uno tiene cinque alani in un appartamento di 60 metri quadrati, come sindaco devo preoccuparmi o no?». Prove di censimento Forse che a Sorgà si danno casi simili? «Non che si sappia, ma questo regolamento ci serve anche come censimento. I cittadini ci dirannno quanti animali hanno in casa, e si vedrà se esistono le condizioni per far vivere bene cani e gatti, e far convivere al meglio anche gli umani. Quando una famiglia va ad abitare in un appartamento deve pur essere rilasciato un certificato: se in 60 metri quadrati non possono vivere venti persone, perché dovrebbero poter vivere dieci gatti?». D’accordo: ma perché tutto questo dopo vent’anni di tranquilla amministrazione della città? «Beh, si sa che gli animali nei condomini sono una delle prime cause di contenzioso». E poco importa che a Sorgà negli ultimi due decenni le grane condominiali legate al cattivo comportamento di cani e gatti siano state, al massimo, quattro o cinque. Forse ha pesato di più la signora Rosetta della Lav, che sta dove comincia la campagna ma ha il cortile «che confina con altre case»: lei di cani ne ha dieci «e di lamentele ne ho ricevute in abbondanza». Poi c’era l’altro sorgatese, quello con i pitbull: ogni volta che usciva con l’auto dal cortile i cani gli scappavano dal cancello e andavano in stradasenza museruola, tutto documentato con le foto scattate da un solerte vicino. «Ecco - dice Bazzani - è per mettere a fine a situazioni come queste che ho fatto il regolamento». Nei 18 articoli c’è posto anche per animali da cortile e pollai: vengono fissate le distanze minime da abitazioni e confini. E non si salva chi detiene canarini e cocorite: guai se nella gabbietta lo spazio non è sufficiente, se le ali toccano il fondo, se le deiezioni finiscono nella mangiatoia. Il regolamento non perdona.