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 2011  febbraio 25 Venerdì calendario

PASSA COL PREMIER, TI DIAMO 150MILA EURO"

Un bonifico di tutto rispetto: 150mila euro. E la rielezione garantita. È l´offerta che il deputato Pd Gino Bucchino – 62 anni, medico residente in Canada eletto nella circoscrizione Nord America – sostiene di aver ricevuto da un mediatore, un «giovane esponente di Rifondazione socialista» che ha indicato Denis Verdini quale garante dell´operazione.
La contropartita richiesta? Il passaggio alla maggioranza, tra le file dei "Responsabili". Fatti, circostanze e contropartita vengono rivelati nel corso di una conferenza stampa che il parlamentare tiene a Montecitorio. Solo ora, spiega, perché colpito nel frattempo da un lutto familiare (la morte del padre). Denuncia che apre un altro squarcio sinistro sul "calciomercato" che da settembre sta puntellando governo e maggioranza.
L´incontro avviene a fine gennaio, in un bar di Piazza San Silvestro, poco distante da Montecitorio, giusto nei giorni in cui prende corpo il gruppo di Moffa, Romano e Scilipoti. Il primo contatto - racconta Bucchino - è telefonico: «Ciao Gino, ho un progetto importante di cui parlarti. E il fatto che mi desse del tu mi ha spiazzato. Ho pensato: magari lo conoscerò. E così ho accettato di incontrarlo il giorno dopo. Il tizio - continua - mi dice di essere di "Rifondazione socialista" e di aver parlato con Denis Verdini, si sarebbe fatto il mio nome in una riunione andata avanti fino alle due della notte precedente». Fioccano dunque le proposte: «Per il mio passaggio in maggioranza mi hanno offerto di ricandidarmi per la prossima legislatura e mi hanno promesso 150mila euro a titolo di rimborso delle spese elettorali che avrei dovuto sostenere». L´interlocutore mostra di conoscere il deputato: «Nel Pd non hai incarichi particolari. Con noi puoi far sentire la tua voce. Poi ci sarà una distribuzione di incarichi». Ma Bucchino, per i compagni "Gino", ha una militanza che affonda le radici nel Pci, passando per il Pds, Ds e infine Pd. Sul momento, non dà una risposta. Qualche ora dopo invia un sms con cui chiude: «Ti ringrazio, ma non sono interessato».
Spiega di aver deciso di denunciare l´affaire «perché penso che non sia giusto questo mercato di parlamentari. La sorte di milioni di persone non può dipendere da questo mercanteggiamento di deputati». Dunque, aggiunge, «se poi un magistrato vorrà chiamarmi per chiarire io sono a disposizione». Anche perché un´inchiesta sull´ipotesi di corruzione è stata già aperta nelle scorse settimane dalla Procura di Roma. Bucchino non fa il nome del "mediatore" incontrato. E smentisce sia quello dell´attuale segretario di Rifondazione socialista, Filippo Fiandrotti. Il quale per altro perde le staffe: «Bucchino? Ma chi è sto pazzo? Quel che dice è impossibile. Rifondazione socialista l´ho fondata io e, a onor del vero, non esiste neppure più. Siamo confluiti nel Pd».
Pier Ferdinando Casini, invece, non si stupisce affatto del racconto e coi giornalisti in Transatlantico la butta lì: «Se volete ve ne porto altri venti di questi esempio». La replica di Denis Verdini non si fa attendere. «Non so chi sia l´onorevole Bucchino, non so chi possa averlo contattato a mio nome - attacca in una nota - La notizia è totalmente destituita di fondamento. E avverto fin d´ora che denuncerò chiunque propaghi certe menzogne. Quanto a Casini, faccia i 20 nomi che dice. Aspetto di leggerli». Poi coi suoi il coordinatore Pdl commenta: «Fanno uscire queste bischerate solo per farmi terra bruciata intorno. Pensano così di intimidire i deputati disposti a passare con noi». Per il segretario Pd Bersani la misura è colma: «Siamo ormai oltre ogni soglia di decenza e di svilimento delle istituzioni. È ora di accertare fino in fondo se in questo periodo siamo di fronte a vere e proprie compravendite, dunque a reati».