ANGELO AQUARO, la Repubblica 24/2/2011, 24 febbraio 2011
MAI PIÙ SENZA PARCHEGGIO CI PENSA IL TELEFONINO
Addio giri infiniti dell´isolato in macchina: addio... Da oggi trovare parcheggio sarà facile come fare una telefonata. Anzi, si potrà fare proprio con il telefono cellulare. L´applicazione, cioè il programmino che gira sull´iPhone, si chiama semplicemente Parker. Come funziona?
I parcheggi sulla strada, quelli solitamente contrassegnati dalle strisce, vengono dotati di un sensore, un apparecchietto collocato sull´asfalto. Il sensore segnala se il posto è vuoto mandando le informazioni a un ricevitore, solitamente piazzato su un palo della luce vicino. Il ricevitore invia le informazioni a un centro dati che raccoglie, organizza e rispedisce in tempo reale i suggerimenti all´applicazione sull´iPhone. Il poveraccio che sta disperatamente cercando parcheggio è salvo: accende l´applicazione e attraverso Google Maps raggiunge il primo posto libero. Fatto.
Zia Yusuf, l´ideatore, giura che la sua società - quella piccola Streetline che l´Ibm ha eletto «impresa dell´anno» per l´innovazione - è pronta adesso a conquistare il mondo. Per il momento ha conquistato quella piccola grande vetrina che si chiama Hollywood, dove il progetto Parker è stato avviato con la benedizione del dipartimento dei trasporti di Los Angeles.
E da New York a Washington, le grandi città Usa già promettono di seguire l´esempio.
Ma Parker è solo una delle tante applicazioni che stanno rivoluzionando il modo di parcheggiare. L´ultima volta fu nel 1935, quando il primo parchimetro, introdotto a Oklahoma City, evitò le battaglie da giungla d´asfalto, introducendo la certezza del posto a tempo e costringendo gli automobilisti a non occupare a piacere quel preziosissimo lembo di strada.
Donald Shoup, studioso dei trasporti all´università della California, si spinge ancora più in là: giurando a Usa Today che «una rivoluzione del genere non si vedeva dal XIX secolo, quando l´introduzione del registratore di cassa trasformò il commercio». Esagerato?
Beh, una specie di cassa elettronica è quella che promette un´altra applicazione, MobileNow. Quante volte avete trovato parcheggio ma vi siete trovati a corto di monetine? Basterà digitare sul solito cellulare il numero in bella mostra sul parking e il posto sarà vostro: sempre che abbiate acquistato via telefonino una tessera prepagata. Ma il tele-parcheggio non riguarda solo le povere vittime del traffico. È naturalmente nell´interesse dell´industria automobilistica allietarci la sosta: altrimenti chi utilizza più la macchina, che già per il 95 per cento della sua esistenza - certifica l´Istituto dei trasporti Usa - è condannata a restare ferma? Così la Bmw ha investito 100 milioni di dollari in una società, iVentures, che sta sviluppando una rete informatica che spedisce direttamente in auto le informazioni raccolte sul traffico, la situazione dei parcheggi e via dicendo.
Ma è qui che tra automobilisti, industria e amministrazioni le strade, appunto, divergono. Se ieri l´obiettivo comune era più parcheggi per tutti, oggi l´inquinamento e il traffico stanno portando in tutto il mondo, da New York a Parigi, a rivedere le pratiche di «parking management». Si sono rivelati controproducenti, per esempio, quegli ordinamenti comunali che richiedono ai costruttori di prevedere, per ogni nuovo edificio, un adeguato numero di parcheggi. L´effetto indesiderato - argomenta lo studio «Parking Policies» - è peggiore della soluzione auspicata: aumento del traffico, diminuzione degli spazi comuni e del verde. In una parola, invivibilità.
La soluzione? Gli esperti la fanno facile: lasciate l´auto a casa. E già: ma dove, se il parcheggio non si trova e il telefonino neppure prende?