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 2011  febbraio 25 Venerdì calendario

INTERNET È UN VERO REGALO DI DIO AL POPOLO CINESE

«Internet è il regalo di Dio alla Cina. È lo strumento migliore per consentire al popolo cinese di sconfiggere la schiavitù e lottare per la libertà». Con queste parole, a dir poco enfatiche, il premio Nobel per la pace 2010, il dissidente cinese Liu Xiaobo, celebrava già due anni fa il valore salvifico del web al fianco delle nuove rivoluzioni popolari nel mondo in un articolo sul The Times online. Ma, a parte che a un Nobel un po’ di enfasi va pur perdonata, qualcosa di vero, di autenticamente nuovo la Rete l’ha portato davvero e lo sta portando in questi moti rivoluzionari. Ma è importante capire come e perché la Rete riesca a rendersi megafono non censurabile della ribellione: sia per tutelare questa sua imprevedibile indipendenza sia per diffidarne quel tanto che permetta di non cadere in qualche equivoco. Infatti, da un lato c’è il rischio che questo alto potenziale di indipendenza portato da internet tra i popoli possa essere in qualche modo represso; dall’altro, c’è il pericolo, opposto, che si confonda lo strumento con i suoi contenuti, sopravvalutando internet e attribuendogli un ruolo intrinsecamente positivo che in effetti non ha. Oggi, la Rete sta veicolando tra le popolazioni i messaggi di rivolta e di sollevazione contro i regimi dittatoriali; ma ieri, i servizi segreti americani, come pure arabi, interpolavano, per esempio, Wikipedia per distorcere le informazioni su Guantanamo o su Al Qaeda in modo tendenzioso, per intorbidire le acque e confondere le coscienze. Dunque, la domanda chiave è: come mai internet è meno censurabile dei media tradizionali, televisione compresa? E come si fa a preservarle questa caratteristica? Semplice: internet è poco o niente censurabile perché non è un media! Non c’è un «signor internet» che editi un sito piuttosto che un altro, ovvero ce ne sono mille, ma tutti usano lo stesso ambiente virtuale, che è appunto la rete, e che può essere precluso solo o a tutti o a nessuno. Quando il dittatore di turno oscura la rete, la oscura anche a se stesso. Internet serve ai blogger per criticare Gheddafi, ma anche alle guardie di Gheddafi per scambiarsi dispacci. Censurare internet è possibile, l’ha fatto la Cina, lo sta facendo il Colonnello, ma è sempre autolesionistico anche per i censori, perché li priva di una fondamentale risorsa operativa. Poi internet viaggia via cavo, ed è piuttosto facile tagliare un cavo, ma anche via radio, e spegnere i segnali radio è pressoché impossibile.Perciò: lunga vita a internet. Al solo patto di ricordarci che, come la dinamite, può servire a realizzare grandiose e benefiche opere pubbliche o, al contrario, a demolirle.