Bianca Carretto, Corriere della Sera 24/02/2011, 24 febbraio 2011
LAPO ELKANN: RIPARTO DALLA «500». COLLABORO CON IL CENTRO STILE FERRARI —
Dove eravamo rimasti? Lapo Elkann, sorridendo dice «alla 500? Ripartiamo da lì» . Siamo nella sua casa milanese «la mia prima vera casa» , trasuda colori, luci, immagini, rappresenta un compendio di amori e passioni che riconducono costantemente al punto di partenza, la Fiat 500. Una lampada si illumina, è il frontale della vecchia 500, l’identico design costituisce l’ossatura di comode poltrone, inondate da cuscini che riproducono l’immagine della piccola city car, «oggetti — precisa Lapo — che verranno presentati al prossimo Salone del mobile di Milano» .
Ci introduce nel suo mondo, tra i suoi affetti «tra le cose che amo e sento vicine» . Tanto bianco rosso e verde, «in un anno così importante per il nostro paese vedo strumentalizzazioni e polemiche attorno ai 150 anni dell’Unità d’Italia, noi dobbiamo essere portatori di energia e positività. Tre colori che configurano la nostra storia, oltre a ricordare sofferenze, guerre, eroi, parlano di grandi successi, qualità, valore artistico e creativo di una nazione che ha un potenziale eccezionale, spesso male interpretato. Perché preservare solo le proprie posizioni, piuttosto che accrescere i contenuti e la qualità dell’Italia? Perché non dare il giusto peso alla democrazia, senza dover ricorrere alla violenza per conquistarla?» .
Ritorniamo a parlare di automobili, «il mio chiodo fisso a 360 gradi» , il solo pensiero di lavorare con amici, vecchi e nuovi, lo rende felice. «Ho ritrovato Flavio Manzoni, facevamo parte di una squadra in Fiat, abbiamo creato idee vincenti in tempi difficili, quando la Fiat aveva solo la Stilo e non c’erano modelli» . Il suo sogno nel cassetto però è sempre stata la 500, la macchina che ha voluto fortemente, «fa parte della mia vita, della mia identità, è un autentico love brand, un marchio che genera amore nel mondo per gli italiani, un marchio globale che va oltre all’essenza di un automobile, ha una potenza, un’energia, una grinta che la rende più sexy, più fresca, suscita simpatia, è una punta di diamante, per me è il sole all’orizzonte» .
Nell’ambito delle manifestazioni per i 150 anni, Elkann ha stretto un legame con un’altra eccellenza italiana «Gucci, anche se oggi è di proprietà francese, ha sempre rappresentato il valore dell’Italia nel mondo della moda, direttore creativo Frida Giannini, presidente ed amministratore delegato Patrizio di Marco, due italiani guidano questo simbolo vincente del made in Italy, come lo è la 500. Qualsiasi sia la sua versione, berlina, coupé cabriolet, Abarth, Tributo Ferrari, SS, viene voglia di provarla, adesso nasce una nuova icona, la 500 Gucci. Tutto è nato a Roma, una mattina, un caffè con Frida, in Fiat hanno apprezzato il mio suggerimento, subito messo in pratica per realizzare questo prodotto premium, di qualità» .
Lapo è un imprenditore che in questi anni ha attivato una società finanziaria, LA Holding, di cui è presidente e fondatore, a cui rispondono Italia Independent e Independent Ideas che operano in differenti settori: sono stati venduti oltre 50 mila occhiali con un fatturato superiore a 3 milioni di euro, l’abbigliamento ne ha registrati 2 milioni. Si è occupato di varie campagne di comunicazione, tra cui quella della 500 Gucci, della 500 Diesel, della Rinascente, del Caffè Vergnano, di Vogue. it, di Virgin Radio. Sempre all’interno della sua struttura (lavorano 50 persone), pensa a identità sonore per marchi ed aziende, tutto ciò che è incentrato intorno al sound logo, elaborando anche soluzioni per alcune città, una distinzione musicale dove non è sufficiente l’apporto classico della pubblicità, «è necessario spaziare in qualunque direzione» . Elkann è nel consiglio di amministrazione della casa d’aste Phillips, è ambasciatore della Triennale di Milano e dell’ospedale più importante del Medio Oriente Tel HaSchomer, arreda interni di yacht e di aerei, si occupa di qualsiasi problematica legata al design «con una visione internazionale, senza arroganza e presunzione. Lo dico da imprenditore e da creativo, una professione fraintesa, collegata spesso ad attività non sostanziali» . Quando si affronta la prospettiva di un suo impegno come presidente per rilanciare il Museo dell’automobile di Torino, si schermisce: «È un onore immenso che mi sia stata fatta questa proposta, con grande umiltà e serietà, vista l’importanza del ruolo e del museo, sto riflettendo insieme a chi di dovere, se ho le capacità per sostenere l’impegno» . Collabora con il nuovo Centro stile della Ferrari: «Io nasco nell’auto con la Ferrari, avere la possibilità di lavorare su diversi progetti è motivo di gioia, con dedizione cerco di aggiungere consensi ad un marchio che porto nel cuore» . Per tutti i giorni ha scelto un suv Chrysler Grand Cherokee SRT8, «comperato da un concessionario il giorno prima dell’annuncio dell’accordo Fiat/Chrysler dopo aver chiesto il permesso a Marchionne, dal punto di vista delle prestazioni supera la Porsche Cayenne turbo, ma costa meno. Ho cambiato il colore scegliendo un verde militare opaco, cerco di coniugare il meglio del passato con l’evoluzione e la tecnologia più attuale» .
Servirà per il viaggio di nozze con Bianca (Brandolini d’Adda, la sua fidanzata, ndr)? «Tutti dicono che mi sposo, spesso sulla mia vita privata ne sanno più i giornali di quanto ne sappia io, metterei tre punti interrogativi come finale» .
Bianca Carretto