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 2011  febbraio 24 Giovedì calendario

E il guru giustizialista Saviano si ritrova col padre alla sbarra - L’imbarazzo dell’autoredi Gomor­ra

E il guru giustizialista Saviano si ritrova col padre alla sbarra - L’imbarazzo dell’autoredi Gomor­ra . Roberto Saviano, neo-icona della si­nistra italiana, per qualcuno addirittura il suo prossimo leader, purtroppo per lui è alle prese coi guai giudiziari di suo pa­dre, Luigi, medico di base alla Asl di Na­poli, sotto processo per un storia di pre­stazioni inesistenti, prescrizioni e ricette fasulle, rimborsi non dovuti. I fatti risalgono al periodo 2000-2004, ma il 19 maggio prossimo il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Raffaello Magi,l’estensore della senten­za Spartacus al clan dei casalesi) dovrà decidere se accorpare al procedimento riguardante il papà dello scrittore un se­condo filone, nel quale vengono conte­stati reati che sarebbero stati commessi fino al 2006 e che vede alla sbarra gli stesi imputati per gli stessi reati. Luigi Savia­no è imputato, insieme ad altri medici e professionisti, con l’accusa di truffa, ri­cettazione, corruzione e concussione ai danni dell’Asl.La vicenda,là dove si par­la del ruolo dei medici di base, viene così descritta dalla procura che si è battuta per il rinvio a giudizio del genitore dell’il­­lustre figlio e di altri coindagati: «Aveva­n­o il ruolo di stilare ricette riportanti pre­scrizioni fittizie di esami di laboratorio, con l’inserimento di nominativi, corri­spondenti a propri ignari assistiti (che non hanno riconosciuto le prescrizioni loro attribuite) su ricettari loro assegna­ti ».L’aggravante sta nel danno patrimo­niale, «di rilevante quantità», subito dal­le aziende sanitarie locali che, sempre se­condo i pubblici ministeri campani, «hanno provveduto alla liquidazione di quanto richiesto».Nelle carte in mano ai magistrati si parla anche dell’esistenza di un vero e proprio «mercato di notevo­li dimensioni, ad oggetto la falsificazi­o­ne e la spedizione di ricette mediche che vengono scambiate con assoluta sempli­cità da persone che non tengono mini­mamente conto dei gravi danni arrecati all’Erario». Nelle contestazioni mosse a Luigi Sa­viano, nero su bianco si parla del «suo ruolo in seno all’organizzazione,in parti­colare quello di assicu­rare ai gestori di tali cen­tri un ingiusto profitto derivante da una serie cospicua di ricette ripor­tanti prescrizioni fittizie di analisi cliniche». Su 54 pazienti interrogati «solo 9 hanno asserito di aver eseguito le dia­gnostiche loro prescrit­te, il dato è significativo per dimostrare l’intera percentuale (85 per cento) di incidenza delle false prescrizioni redatte da Savia­no Luigi e portate in liquidazione » in cen­tri riconducibili a un altro indagato. I pm hanno ascoltato anche le pazienti del « nonno di Gomorra », che hanno negato di aver mai fatto gli esami clinici che inve­ce risultano realizzati a loro nome. Un primo esempio. Gli accertamenti ormonali e gli esami allergici di Carmela A. non sarebbero mai stati eseguiti. La stessa donna rivela che «nel 2002 non mi sono nem­meno recata a Caserta per effettuare né presta­zioni specialistiche». C’è poi Rosario A. e il suo presunto proble­ma al ginocchio: «Io go­do di buona salute in ge­nere – dice il primo ­ non soffro di particolari patologie per cui debba sottopormi con frequenza a cure o ad indagini diagnosti­che ». Una seconda donna, Vincenza C., smentisce di aver mai effettuato «indagi­ni ormonali » nel 2002: «Confermo che il mio medico di base è il dottor Saviano Luigi –dice a verbale- ,nel corso del 2002 non solo non sono andata a Caserta per fare prestazioni specialistiche» ma «non ho effettuato alcun prelievo di sangue negli ultimi 4 anni in alcun centro della Campania».Nel 2006 l’allora legale di Sa­viano padre, Marina Di Siena, aveva commentato così l’iscrizione del suo as­sistito nel registro degli indagati: «Il dot­tor Saviano è stato in realtà vittima di una truffa, per un episodio che risale a un periodo a cavallo fra il terzo e il quarto trimestre del 2004». Secondo la tesi di­fensiva, insomma, il padre di Roberto sa­rebbe una parte lesa di altrui raggiri, es­sendo all’oscuro di tutto perché ricove­rato in un ospedale di Napoli dov’era in cura per problemi infettivi. La parola passa ora al tribunale, anche se il proces­s­o sembra destinato a finire in prescrizio­ne. Giuridica, non medica.