[E.SAN.], La Stampa 24/2/2011, 24 febbraio 2011
A Los Angeles è caccia a Nikki la blogger più temuta dagli studios - È lei o non è lei? Nei giorni scorsi il Daily, cioè il quotidiano di Rupert Murdoch per l’iPad, ha pubblicato questa foto sfocata di una donna a bordo di un’auto Nei giorni nevrotici che precedono la consegna degli Oscar, tra attacchi di panico per le star e sovradosaggi di ansiolitici per i produttori, pare che l’inspiegabile oggetto del desiderio per mezza Hollywood sia la foto di una signora che sta facendo di tutto per rimanere misteriosa
A Los Angeles è caccia a Nikki la blogger più temuta dagli studios - È lei o non è lei? Nei giorni scorsi il Daily, cioè il quotidiano di Rupert Murdoch per l’iPad, ha pubblicato questa foto sfocata di una donna a bordo di un’auto Nei giorni nevrotici che precedono la consegna degli Oscar, tra attacchi di panico per le star e sovradosaggi di ansiolitici per i produttori, pare che l’inspiegabile oggetto del desiderio per mezza Hollywood sia la foto di una signora che sta facendo di tutto per rimanere misteriosa. Lei è Nikki Finke, 55 anni, giornalista newyorkese da anni residente a Los Angeles: la bestia nera dell’industria del cinema da quando, sul suo blog www.deadline.com, in rete dal 2006, pubblica in tempo reale le indiscrezioni più succose sull’ambiente. Secondo la leggenda, è qui che i boss delle case di produzione scoprono di essere stati licenziati. Leggenda non è stata per John Lesher della Paramount, che un giorno ha trovato su deadline una propria foto con una bella croce rossa tirata sopra. E ha capito che doveva cercarsi un altro posto. In una città dove ci si scanna per gli inviti, Nikki non si mostra mai in pubblico. Di lei circola (o circolava) soltanto una minifoto in bianco e nero, e neanche la ricompensa di mille dollari offerta dal sito gawker per una sua immagine più recente aveva sortito risultati. Ed ecco che nei giorni scorsi il Daily, cioè il nuovissimo quotidiano di Rupert Murdoch per l’iPad, ti tira fuori questa foto sfocata di una tizia a bordo di una Yaris verde menta: Nikki paparazzata, e anche molto scocciata. Lei ha smentito, facendo sapere di «non guidare una Toyota da vent’anni». I dietrologi assicurano che è l’ennesima tappa della guerra fra la Finke e Murdoch, cominciata quando lei era una reporter alle sue dipendenze, lavorava al New York Post e fu licenziata per alcuni articoli contro la Disney. Lei dice di sé, un po’ come Jessica Rabbit: «Non sono cattiva, è solo che scrivo cose cattive». Per esempio che Jeff Zucker, presidente dell’Nbc, è «uno stupido incompetente», e James Dolan di Cablevision «un clown da parata». Quello che le importa è il potere in città, chi lo perde e chi lo guadagna: se Ben Stiller ha venduto la propria compagnia di produzione, non se è un bravo attore. Uno dei suoi primi scoop riguardò gli Oscar del 1999: fu allora che raccontò dei colpi bassi con cui Harvey Weinstein, produttore di Shakespeare in Love , avrebbe tentato di azzoppare il rivale Salvate il soldato Ryan . Dal suo appartamento di Brentwood, con sei telefoni e la compagnia del gatto Blue, ha scalato il successo. La sua autorevolezza è cresciuta tra il 2007 e il 2008 con lo sciopero degli sceneggiatori, che ha seguito capillarmente prendendo le parti della protesta. Nel 2009, poi, il blog è stato comperato da Mail. com: d’ora in poi, l’ex corrispondente da Mosca dell’Associated Press non avrà più problemi economici. La consacrazione definitiva qualche mese fa, quando la Hbo ha annunciato un pilot per un possibile serial a lei ispirata, dal titolo Tilda . La protagonista è Diane Keaton. Attrice che, se la foto sulla Toyota è autentica, a Nikki non somiglia per niente.