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 2011  febbraio 23 Mercoledì calendario

LIBRERIE USA IN VIA D’ESTINZIONE

Nella città di Los Angeles, quattro milioni di abitanti se non si contano le periferie, ci sono 3mila saloni per manicure, mille autolavaggi e un totale complessivo di 20 librerie. Una media di una per 200.000 abitanti, se si esclude un’altra quindicina di librerie specializzate e quelle dei musei e delle università; una media destinata a scendere ancora perché le librerie ormai stanno chiudendo una dopo l’altra, ultime della lista quelle della catena Border’s, finita in bancarotta il mese scorso. Mentre si discute dell’imminente estinzione del libro, quello stampato su carta, molti non si sono accorti infatti che sono le librerie ad essere ormai quasi del tutto estinte negli Stati Uniti.
Del resto non ci si può stupire. Proprio a fine gennaio Amazon.com, il colosso dell’e-commerce nato nel 1994 come prima libreria virtuale del mondo, ha annunciato che per la prima volta nella storia aziendale le vendite di libri elettronici hanno superato le vendite di libri cartacei: nell’ultima settimana di gennaio per ogni cento libri di carta ne ha venduti 115 in formato elettronico. Il business dei libri elettronici ha intanto superato complessivamente il miliardo di dollari nel 2010, ed è destinato a crescere in modo esponenziale con l’apertura di nuovi negozi virtuali di libri digitali anche su Google (eBooks) e su iTunes (iBookstore). Oggi le vendite di libri digitali ammontano al 4-5% del totale ma la percentuale sta crescendo a vista d’occhio.
Il dilagare del libro elettronico è tale che oggi ormai anche le biblioteche pubbliche prestano i libri per via digitale direttamente al computer o agli e-book di chi ha la tessera, e l’iPhone ha sviluppato una semplice applicazione, la Overdrive Media Console, che consente di scaricare il libro a prestito anche sul telefonino o sull’iPad.
I consumatori americani insomma vanno pazzi per i libri digitali. La progressiva scomparsa delle librerie infatti non riflette la perdita di appetito della popolazione americana per la lettura, ma l’aumento della fame di libro elettronico. Le vendite complessive di libri continuano infatti a restare stabili nonostante la rapida scomparsa di punti vendita tradizionali su tutto il territorio nazionale. Nel 2009 avevano sfiorato i 24 miliardi di dollari, una flessione dell’1% nel peggior anno di recessione, ma erano aumentate in media dell’1,1% negli ultimi sette anni. I consumatori non si vogliono più sentir dire «Spiacenti, dobbiamo ordinarlo, torni martedì», non vogliono neppure più aspettare due giorni perché Amazon.com gli spedisca a casa i libri ordinati su internet: vogliono la distribuzione immediata, ovunque si trovino, a casa, sul tram, in vacanza alle Maldive.
La sostituzione della libreria tradizionale con la libreria virtuale, dice senza tanto sentimentalismo, genera un risparmio sociale. Ciò non significa che le librerie spariranno completamente, ma diventeranno luoghi per collezionisti o per quella ristretta categoria di consumatori disposta a pagare di più per un libro pur di poter vivere l’esperienza unica di una libreria, il suo profumo di inchiostro, le pile di libri in bella mostra, il piacere di sfogliare un volume, il servizio fornita da commessi informati e competenti, la gioia di scoprire per caso nuovi autori. Ma la massa di consumatori si sposterà interamente su internet dove i prezzi sono così bassi che nessuna libreria può competere, nemmeno le catene come Borders con il caffè e i divani per la comodità dei clienti.
L’ultimo romanzo di Philip Roth Nemesis, per esempio, costa 26 dollari in edizione cartacea in libreria, ma solo 14,12 dollari se acquistato su Amazon; l’edizione elettronica, distribuita da Amazon sul libro digitale Kindle con un clic del mouse, costa invece solo 9,99 dollari. L’edizione annotata del classico Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen invece ha un prezzo di 35 dollari in libreria, 21,13 dollari su Amazon ed è interamente gratis (come del resto molti classici della letteratura) su Kindle.
Il giurista Richard Posner è convinto anche che le librerie virtuali col tempo impareranno a raccogliere, organizzare, gestire e distribuire informazioni, e replicare quindi l’esperienza della libreria fisica, inclusa la gioia di imbattersi per caso in un nuovo autore. Ci vorrà ancora qualche anno, dopo di che il fato delle librerie potrebbe essere segnato per sempre.