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 2011  febbraio 23 Mercoledì calendario

DISERTATI GLI ALBERGHI DI GRAN LUSSO

Come avvenuto in Egitto, i tumulti di piazza fanno male al turismo anche in Tunisia. Pochi visitatori eroici si azzardano a prendere l’aereo per trascorrere qualche giorno di relax sulle spiagge del paese nordafricano: la paura è più forte della voglia di vacanza e di spensieratezza.

Così succede che un enorme complesso ricettivo superlusso di 11 mila metri quadrati, l’hotel Hasdrubal Prestige che si trova sull’isola di Djerba, accolga attualmente soltanto 15 clienti.

Appartenente a una catena di quattro strutture di cui è proprietario Raouf Amouri e aperto nel 2009, ha richiesto un investimento colossale di 65 milioni di euro e cinque anni di lavori.

Le camere, se così si possono definire, sono tutte suite, oltre 200: le più piccole hanno una superficie di 115 metri quadrati. Per arrivare a quelle più sontuose, vicine ai mille metri quadrati. Ci sono tre piscine con acqua di mare e 13 centri spa.

In condizioni di normalità, ogni anno la Tunisia accoglie 6 milioni di visitatori stranieri. Il turismo genera 100 mila posti di lavoro diretti e 300 mila indiretti e rappresenta oltre il 7% del pil. Ora, invece, il crollo è verticale.

Sempre a Djerba, Rached Ben Ghorbal, gioielliere da cinque generazioni, musulmano che si è associato a un cristiano per fabbricare gioielli e ornamenti ebraici, può contare su una clientela fedele.

Quest’anno il giro d’affari è praticamente pari a zero. Nel casinò del gruppo Partouche il 40% del personale è stato mandato in ferie. Una scelta fatta per evitare i licenziamenti. Fino a quando, però, non si sa.

Le cose non vanno affatto meglio nelle altre zone del paese. A Gafsa, nella parte centro-occidentale, pochi ospiti si trovano al Palace, un hotel di 157 camere. In compenso, nessun problema di affollamento in sala pranzo per chi ha il coraggio di non rinunciare alla vacanza. Ma tutte le prenotazioni di febbraio e marzo sono state annullate. Così le camere costano poco, intorno ai 35 euro. Questo, tuttavia, non basta. Un tour operator francese, che manda i clienti al Palace come punto di partenza per le escursioni nel deserto del Sahara, considera quegli itinerari rischiosi perché migliaia di prigionieri sono evasi dal carcere durante la rivoluzione.

Non è indenne dalla crisi neppure Tozeur, che si è specializzata nel golf, contando di attirare gli appassionati provenienti dall’Europa. Investimenti consistenti, che ora rischiano di trasformarsi in una zavorra. Deposto il dittatore Ben Ali, la gente comincia a preoccuparsi per il proprio futuro e per le necessità quotidiane.