Walter Pedullà, Il Messaggero 22/2/2011, 22 febbraio 2011
VOTI ALLA VOCE ROTTAMATORE
ROTTAMATORE è parola di pretto italiano e come tale serve a indicare chi riduce in rottami qualcosa caduto in disuso. Oggi il termine frequenta la politica: specialmente a sinistra, ma chi guarda a destra vede tanto da sfasciacarrozze. Toccando ferro, il rottamando per antonomasia lavora a rottamare gli altri. I futuristi avevano cominciato a rottamare D’Annunzio, che però trent’anni dopo correva la cavallina più di Marinetti, L’automobile era più bella della Vittoria di Samotracia, ma allora la scienza esaltata dai futuristi faceva cilecca come oggi non si immagina.
I rondisti rottamarono i futuristi, i fascisti rottamarono i socialisti, gli ermetici rottamarono gli stili chiari, i neorealisti lo fecero con le avanguardie, le neoavanguardie coi realisti, e il postmodermo continua a rottamare avanguardie, realismi, espressionisti. Sono stati rottamati Papini, Soffici, Pea, Cicognani, Pratolini, Cassola, Loria, Bernari, Quarantotto Gambini, Serra, Pancrazi, Cecchi e Borgese ecc. E’ un rottame persino Moravia, che ha ancora un buon motore: ammaccata è la carrozzeria, ha bucato la scrittura. Al mercato dell’usato ha ancora il suo valore. E con lui Bontempelli, Bassani, Bilenchi, Parise e Zavattini. Antiquariato da collezionisti Svevo, Pirandello, Gadda, Savinio e Primo Levi. Nessuno compra D’Arrigo ma non si svende.
Non si tratta dell’anno di immatricolazione, come sembra dalla politica, dove sembra prevalere il precetto “togliti tu che mi ci metto io”. In verità qualcosa bisognerebbe metterlo al posto - non dico del comunismo, che i russi hanno ridotto in un rottame insanguinato – del vecchio socialismo e del vecchio liberalismo. Urge rottamare tutta la cultura politica dell’Ottocento e del Novecento, ma non si può rottamare lo Stato Sociale, prima di avere trovato un’altra macchinazione, una fantastica scoperta per proteggere i poveri: vengono quotidianamente rottamati dai nuovi ricchi. Si rottama il vecchio senza avere trovato il nuovo, perché la necessità aguzza l’ingegno? Forse che ora questo è un rottame? Rottamiamo queste domande, ma inventiamo qualche risposta con cui andare avanti come hanno sempre fatto le macchine della modernità. Sono auto di Formula Uno, che correndo in circuito, ripetono sempre lo stesso giro? Mandiamole per la strada, dove cammina la gente che non sa da che parte andare. Non si possono rottamare così i cittadini solo perché sono troppo usurati.