Gianluigi Nuzzi, Libero 22/2/2011, 22 febbraio 2011
LA BENEFICENZA DI BENIGNI DIVENTA UN GIALLO
La beneficenza è il bene di cui tutti tacciono. Alcuni la annunciano. Altri la dicono. Altri ancora la fanno. A proposito, che fine ha fatto il cachet incassato da Roberto Benigni per il suo intervento a Sanremo? È finito sul conto in banca o è stato destinato all’aiuto di bambini in difficoltà? Dopo le polemiche sulla somma, 250 mila, euro più euro meno, è incominciato un insolito tam tam, una notizia che ha fatto in poche ore il giro su internet, tra decine di siti, blog e pagine di Facebook: con il compenso l’attore farà beneficenza. Sì, c’è da costruire un intero padiglione dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Insomma, un’opera di bene per una somma record incassata discettando di Mazzini, Cavour, Garibaldi e l’unità d’Italia. Con tanto di plauso generale da parte degli internauti, della rete tutta che si stringe intorno all’italico idolo toscano. E non solo. Perché la notizia della presunta beneficenza del comico è rimbalzata anche su molti giornali, senza peraltro essere smentita dallo stesso Benigni o da qualche membro del suo entourage. Come dire, se nessuno smentisce si presume che la storia abbia un suo fondamento.
E invece sembra che, purtroppo, la notizia assuma sempre di più le sembianze della bufala. O, meglio, non trova
conferme dall’ipotetico destinatario della somma, con nocumento grave per Benigni. Ma, soprattutto, provoca una (provvisoria) delusione in chi aveva sperato nel gruzzolo a fin di bene. Infatti all’ospedale fiorentino purtroppo cascano dalle nuvole: «Quando venerdì ha iniziato a diffondersi questa notizia» spiega il portavoce del nosocomio, Roberta Rezzoalli «siamo cascati dalle nuvole. Non ne sappiamo nulla, l’ospedale non ne sa nulla, insomma a noi non risulta. Abbiamo chiamato l’ufficio stampa dell’attore» spiega ancora la Rezzoalli «per avere delucidazioni. Ci hanno risposto che ci avrebbero fatto sapere, ma non li abbiamo più sentiti».
Certo, il rapporto con Benigni è consolidato, sembra che l’attore abbia già elargito delle somme. «Più di una volta è venuto a trovarci» taglia corto il portavoce «anche di recente per la giornata sul periodo del “fine vita”, un momento di riflessione religiosa di culto o laica ma di questa intenzione non ci ha detto niente». È anche vero che Benigni in ge-
nere non pubblicizza mai le varie iniziative di beneficenza che avvia con i compensi ottenuti, tanto che in Rai fonti autorevoli tendono a escludere che il contratto stipulato per l’intervento al festival già indicasse la devoluzione del compenso per i piccoli dell’ospedale.
«Non sappiamo cosa sia indicato nel contratto» continua la Rezzoalli «ed è forse da qui che si può generare l’equivoco. Magari ha chiesto che quella somma ci venisse bonificata ma al momento l’azienda non ne sa un bel tubo di niente».
È anche vero che non trova conferme, anzi viene ufficiosamente smentita, l’altra notizia circolata senza controllo nel fine settimana, ovvero che Benigni potesse aver percepito mezzo milione per il suo intervento. Una somma che richiederebbe diversi passaggi burocratici ufficiali. E questo non è accaduto. Quindi il mattatore ha ricevuto 250 mila euro con coda di polemiche per la somma incassata e di misteri per la destinazione della stessa.