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 2011  febbraio 22 Martedì calendario

IN GITA A CASA DEL PAPA GIRO D´AFFARI DA 3 MILIARDI

canale d´agordo (Belluno)
L´invidia, secondo il catechismo, è uno dei sette peccati capitali. Per Sant´Agostino, è «il peccato diabolico per eccellenza». Ma Rinaldo De Rocco, sindaco di questo piccolo Comune dove nacque papa Albino Luciani, sembra non curarsene troppo.
«Sì, sono invidioso. È venuto a trovarci Eva Filipiak, il sindaco di Wadowice, dove c´è la casa natale di papa Wojtyla, che si sta preparando ai festeggiamenti per la beatificazione del primo maggio. Nel 1983, quando l´ex cardinale di Cracovia era papa appena da cinque anni, la sua abitazione è stata trasformata in un museo e adesso, ogni anno, arrivano un milione di pellegrini. Un milione, capisce? Si riempiono i ristoranti, gli hotel, i negozi dei ricordini. Da noi invece papa Luciani per troppo tempo è stato quasi dimenticato. Ma adesso ci siamo svegliati. Anche il nostro paese ha avuto un papa e vogliamo che Canale d´Agordo diventi una meta importante nel turismo religioso. Se arrivassero il 10% dei pellegrini che vanno a Wadowice, saremmo già contenti. Centomila all´anno, quasi un sogno. I giovani potrebbero trovare lavoro».
Le impalcature che avvolgono il vecchio municipio raccontano che adesso si fa sul serio. «Stiamo ristrutturando questo palazzo del ‘500, che prima di essere sede del Comune ospitava la confraternita dei Battuti. L´investimento è davvero importante: 3.040.000 euro, una cifra importante, per un Comune di 1.230 abitanti. Ma noi mettiamo 540.000 euro, il resto arriva dalla Regione, dalla Cariverona e dal Bim, il bacino imbrifero montano. A piano terra ci sarà un centro diurno per gli anziani, che si fermeranno anche a pranzo. Nei due piani superiori, le sale con gli oggetti di papa Luciani, la sua biblioteca, i documenti che adesso sono in parrocchia. Ci saranno salette per i convegni di studio. Il nostro concittadino è stato papa solo per 33 giorni, ma prima è stato parroco, vescovo e poi patriarca di Venezia. Ha detto e scritto cose importanti, che non vanno dimenticate».
Sarà pronto fra un anno, il museo, quando arriverà il centenario della nascita di Albino Luciani. «E speriamo che allora ci siano novità anche per la casa», dice il sindaco. La casa natale di un papa è il fulcro di attrazione per pellegrini e turisti. A Sotto il Monte, 16 chilometri da Bergamo, i fedeli entrano nella stanza dove nacque Giovanni XXIII, il papa buono. A Marktl am Inn tutti vogliono visitare la palazzina dove nacque papa Ratzinger, ancora regnante. Con una prenotazione, si possono visitare gli appartamenti lussuosi dove videro la luce papa Eugenio Pacelli a palazzo Pediconi a Roma e Giovanni Battista Montini a Concesio nel bresciano. Anche in piazza papa Luciani, qui a Canale, c´è una freccia che indica: «Casa natale a 150 metri», ma dopo la breve camminata una targa annuncia che «la casa non è visitabile». C´è la bandiera del Vaticano, in giardino. C´è una bacheca con quattro fotografie, con la casa ritratta negli anni ‘30 e i volti del papà Giovanni Luciani e della moglie Bortola Tancon accanto a quello di Albino, con un gran cappello di paglia, a tre anni.
La famiglia Luciani - in prima fila il fratello di Albino, Edoardo detto Berto - non ha mai voluto che la casa diventasse luogo di pellegrinaggio. Già nel settembre 1988, nel decennale della morte, ci fu una polemica perché il Comune voleva mettere in piazza la statua di papa Luciani che era nella chiesa parrocchiale. «Noi vogliamo vivere - disse Edoardo Luciani - di soli ricordi». E il nipote Giovanni, al Gazzettino, dichiarò: «Non vogliamo "vendere" la figura del nostro illustre parente. Né per fini turistici, né per altri fini». Edoardo, che in quella casa ha allevato 9 figli, se n´è andato quasi tre anni fa e ora la casa è vuota. «Negli ultimi mesi di vita - dice il sindaco - si era addolcito. Riceveva anche qualche pellegrino. Ma per anni si era arrabbiato perché c´era chi entrava nel cortile e portava via un pezzo di legna o rubava i piselli nell´orto come souvenir». C´è una trattativa in corso, fra i nove nipoti e la curia di Belluno, per trasformare la casa in un centro di spiritualità. «Questa potrebbe essere - dice il nipote Giovanni Luciani - una soluzione. Se vendessimo la casa a un privato, non sarebbe più nostra. Se passa alla fondazione o alla curia, potremmo entrarci ancora, così come si entra in una chiesa».
In inverno, i sei hotel di Canale e frazioni hanno qualche cliente solo quando gli alberghi della vicina Falcade sono esauriti. In estate arrivano pochi clienti, tutti anziani. «Solo papa Luciani - dice il sindaco De Rocco, che è proprietario di un campeggio - ci può salvare. E allora abbiamo lanciato anche "La via dei papi", un sentiero che collega il nostro paese a Lorenzago, dove papa Wojtyla e papa Ratzinger sono stati in vacanza». Un altro finanziamento di 833.000 euro, per mettere cartelli e targhe sui sentieri montani. «Abbiamo incontrato anche l´Opera romana pellegrinaggi, la nostra "Via dei papi" potrà diventare un Cammino come quello di Santiago de Compostela».
Dalla finestra della canonica, l´arciprete don Mariano Baldovin guarda la piazza, pronto a intervenire appena arriva qualche auto di pellegrini. «Non sono tanti, anche perché non c´è molto da offrire: una visita in chiesa, dove Albino è stato battezzato ed è diventato sacerdote. Una sosta nel nostro piccolo museo. Ma a papa Luciani questa semplicità sarebbe piaciuta. Qui si prega davvero, c´è sempre un prete pronto per le confessioni o per un colloquio». A un´altra finestra della piazza, in municipio, il sindaco vede già file di pullman e processioni di fedeli. «Abbiamo 1000 pellegrini soltanto il 26 agosto, quando c´è la messa in piazza nell´anniversario della nomina al soglio pontificio. Gli altri giorni, qualche decina, se va bene. A Wadowice i fedeli che entrano nella casa di papa Wojtyla sono 2740 ogni giorno. Le sembra giusto?».