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 2011  febbraio 21 Lunedì calendario

SCONTRI A TEHERAN, L´ESERCITO APRE IL FUOCO

Nel complicato gioco delle rivoluzioni e delle rivolte che attraversano il mondo arabo, ieri è tornato in prima pagina l´Iran persiano e sciita. Il gioco è intricato perché da una parte il regime guidato dall´ayatollah Khamenei e dal presidente Ahmadinejad deve fronteggiare le sue rivolte interne, dall´altro sostiene con forza la protesta delle minoranze sciite nei paesi del Golfo (innanzitutto Bahrein), e comunque appoggia tutte le rivoluzioni «anti-americane» negli altri paesi arabi.
Ieri centinaia di manifestanti sono tornati in piazza in molte città iraniane, chiamati alla mobilitazione dai leader dell´opposizione Mirhossein Mousavi e Mahdi Karrubi; i due ex candidati presidenziali sconfitti da Ahmadinejad nel 2009 sono stati denunciati per invito alla sedizione e presto potrebbero comparire innanzi ai tribunali islamici. Ma ieri sono tornati ad invitare il popolo iraniano a protestare per ricordare le ultime due vittime della protesta dell´"Onda verde". Secondo la giornalista iraniano-americana Christiane Amanpour, anche ieri un manifestante è stato ucciso in piazza a Teheran, mentre per Cnn e Bbc ci sono stati scontri con sparatorie nella parte nord della capitale e in particolare a piazza Vali Nasr.
Mentre i siti Internet vicini all´opposizione raccontano sia le proteste che l´intervento della polizia, il sito in inglese dell´agenzia di stampa Fars racconta che le strade sono state praticamente tranquille, e che non ci sarebbe nessuna vittima tra i contestatori, che nel linguaggio di regime vengono definiti «sabotatori e sediziosi». Su un punto però le fonti concordano: fra le persone fermate per qualche ora c´è stata anche la figlia dell´ex presidente Hashemi Rafsanjani, un conservatore molto potente in Iran che però negli ultimi anni è entrato in rotta di collisione con l´ala dura (maggioritaria) del regime. Faezeh Hashemi è stata bloccata per «comportamento provocatore» in via Vali Asr «mentre guidava un gruppo di riottosi e rivoluzionari». Sempre l´agenzia Fars ha informato più tardi che la donna «è poi stata rilasciata dopo aver dichiarato che era in giro per acquistare abiti», come dire che la figlia di Rafsanjani ha rinnegato la partecipazione alle manifestazioni.
Da giorni la protesta nei paesi arabi ha innescato in Iran una dinamica particolare: il regime e i dissidenti hanno inneggiato insieme alla caduta di Mubarak in Egitto, ma naturalmente con ragioni opposte. Tanto che ai dissidenti che chiedono più democrazia al regime, la polizia risponde con una nuova stretta repressiva. Moussavi e Kharrubi sono stati messi agli arresti domiciliari, in attesa di una decisione su un eventuale processo per «invito alla sedizione». Il governo iraniano sembra in grado di controllare la piazza: migliaia di poliziotti e di militanti "basiji" sono schierati in tutte le città iraniane per impedire che quello che è avvenuto in Egitto possa ripetersi a Teheran.