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 2011  febbraio 22 Martedì calendario

MISTERO GHEDDAFI, POI NELLA NOTTE APPARE IN TV —

Muammar Gheddafi è apparso come se nulla fosse nella notte libica. Una breve e bizzarra apparizione alla tv che non sgombra il campo dai dubbi di queste ore. Le immagini hanno mostrato il colonnello sporgersi da un veicolo, aprire un ombrello bianco e pronunciare poche parole: «Non sono in Francia o Venezuela, sono ancora qui nella capitale» . Poi l’obiettivo della telecamera si è alzato verso l’alto e la ripresa si è interrotta. Fonti libiche hanno sostenuto che il leader parlava in diretta dalla residenza di Bab Al Aziziya. Poco prima la stessa emittente aveva annunciato un imminente discorso del leader che non era più apparso in pubblico da venerdì. E in molti si chiedevano dove fosse finito. Un’incertezza che, per l’intera giornata, ha tramutato il raìs in un fantasma inseguito dalle voci di golpe o di fuga in Venezuela. Il deserto Tripoli si è svegliata sotto assedio, con i soldati, i membri della tribù Qadhadfa e i mercenari schierati a protezione dei simboli di un potere traballante. Non c’era traccia del suo leader a parte le immagini trasmesse dalla tv che mostravano Gheddafi presiedere una riunione a Zelten, nell’estremo Ovest del paese: ma non c’era modo di sapere a quando risalisse il meeting. Più tardi, qualcuno ha segnalato una carovana di automezzi diretta verso Sebha. Ne facevano parte 75 veicoli Suv, due bus, blindati e autopattuglie: a bordo forse il dittatore. La fuga Nel pomeriggio è ritornata la storia del Venezuela, già circolata domenica: «Gheddafi è in volo verso Caracas» . La fonte era autorevole. Si trattava del ministro degli Esteri britannico William Hague. Ma dopo qualche minuto sono arrivate le smentite. Da parte dell’Unione Europa, poi dallo stesso governo venezuelano: «Il colonnello si trova a Tripoli» . Un esilio dall’amico Chavez non è poi un’ipotesi strana. Sono pochi i paesi disposti ad accogliere i despoti cacciati a pedate. La tenda In mancanza di altri indizi si è pensato che Gheddafi potesse essere rimasto nella residenza di Bab Al Aziziya e la breve dichiarazione nella notte sarebbe stata fatta proprio nel complesso. In precedenza la BBC aveva sostenuto che l’area era ben protetta ma non c’erano segnali della presenza del colonnello. Secondo fonti mediorientali Gheddafi si sarebbe defilato in attesa di capire meglio quanto stava avvenendo. Nelle ultime ore il suo apparato, pur capace di scatenare una rappresaglia feroce, ha denunciato crepe vistose. Soldati e piloti si sono ammutinati. Il capo di stato maggiore Yunis Jaber sarebbe finito agli arresti domiciliari. La maggioranza degli importanti clan tribali (Maghariba, Warfalla, Zitan) è passata con i rivoltosi. Indiscrezioni apparse sull’emittenti satellitari arabe non hanno escluso un golpe. I figli I rapporti sono fatti tesi anche nella famiglia del leader. Seif Al Islam avrebbe avuto uno scontro fisico con il fratello Mutassam e sarebbe rimasto ferito ad un braccio. Alle vecchie ruggini si sono aggiunti contrasti dell’ultima ora. L’altro fratello, Khamis, mandato dal padre a domare la ribellione di Bengasi, è stato salvato da Abdullah Al Senussi, uno dei capi della sicurezza, e da un’incursione della Brigata «Saetta» . Ora sarebbe nel Fezzan. E’ invece arrivato al Cairo «per consultazioni» Ahmad Gheddafi El Dam, altra figura chiave della nomenklatura. Se Muammar Gheddafi è davvero a Bab Al Aziziya al suo fianco potrebbe esserci Galina Kolotnytska, l’infermiera amante che si prende cura di lui. E poi uno stuolo di guardie del corpo, comprese le famose «amazzoni» in mimetica. La storia ufficiale racconta che nel 1998 una di loro è morta per proteggere il leader. Il colonnello potrebbe averne bisogno ancora se davvero è deciso a resistere «fino all’ultimo uomo» .
Guido Olimpio (Ha collaborato Farid Adly)