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 2011  febbraio 22 Martedì calendario

Un giovane su tre in discoteca già ubriaco - La sensibilizzazione dei giovani sui rischi del consumo di alcol nei locali se dopo ci si deve mettere alla guida si sta dimostrando efficace, ma c’è un 34,6% che arriva in discoteca già con un tasso alcolemico alto: la notizia arriva da un primo bilancio dell’operazione «Naso Rosso», presentata ieri a Palazzo Chigi dal ministro della gioventù, Giorgia Meloni, che ha promosso insieme all’Istituto Superiore di Sanità l’iniziativa sperimentale, sponsorizzata dall’Ania

Un giovane su tre in discoteca già ubriaco - La sensibilizzazione dei giovani sui rischi del consumo di alcol nei locali se dopo ci si deve mettere alla guida si sta dimostrando efficace, ma c’è un 34,6% che arriva in discoteca già con un tasso alcolemico alto: la notizia arriva da un primo bilancio dell’operazione «Naso Rosso», presentata ieri a Palazzo Chigi dal ministro della gioventù, Giorgia Meloni, che ha promosso insieme all’Istituto Superiore di Sanità l’iniziativa sperimentale, sponsorizzata dall’Ania. «Naso rosso» ha avuto inizio nel febbraio 2010 e terminerà nel giugno 2011, è attiva in 11 regioni e consiste essenzialmente in presidi nei locali notturni da parte dei volontari di due associazioni, Csl e Modavi, che informano i ragazzi al loro arrivo e, se consenzienti, li monitorano fino alla fine della serata grazie all’ausilio di alcol test. Se risultano positivi, li aiutano a «smaltire» la sbornia e, in alcuni casi, li riaccompagnano a casa. Un bilancio dei primi sei mesi dell’iniziativa, ha spiegato il ministro, ha evidenziato una grande adesione: quasi 44mila ragazzi intervistati, 60mila alcol test effettuati, 1 .200 serate organizzate, 200 operatori di «Naso rosso» impegnati per ogni serata, 58 ragazzi accompagnati a casa. Preoccupa il fatto che, a fronte del 66,4% di giovani negativi all’alcol test all’ingresso in discoteca, un 34,6% sia risultato positivo. «Bisognerà monitorare anche i luoghi dove i ragazzi bevono prima di andare in discoteca», ha detto Meloni. Positivo, invece, ha sottolineato il ministro, il fatto che i guidatori risultano quasi sempre, all’uscita dai locali, sotto la soglia dello 0,5. «Ciò vuol dire che è aumentata la consapevolezza tra i giovani che, se guidano, devono bere con moderazione o non bere affatto». In sintesi, sui 60mila test effettuati nei primi sei mesi del progetto (da febbraio a luglio 2010), all’ingresso del locale uno su tre non aveva assunto bevande alcoliche, uno su tre aveva bevuto in modo moderato (entro i limiti consentiti), più di uno su 4 aveva valori compresi tra 0,5 e 1,6 e circa uno su 20 aveva valori maggiori di 1,6. All’uscita della discoteca, il 55,9% aveva un tasso alcolemico inferiore ai limiti (dunque un 11% che era entrato sobrio è uscito «bevuto»), i giovani a tasso zero erano scesi dal 33% al 16%. Tra chi guida e chi no c’è in ogni caso una differenza: in tutti i sei mesi di rilevazione, i valori dei guidatori si sono quasi sempre mantenuti sotto lo 0,5 consentito dalla legge. Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, che per i neopatentati prevede tasso zero di alcol, bisognerà - ha precisato il ministro ­aggiornare le rilevazioni. Desta comunque preoccupazione il fatto che ­come ha reso noto il direttore dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto superiore di Sanità, Piergiorgio Zuccaro - se è vero che va diffusa la cultura dell’automisurazione, bisogna verificare gli apparecchi in uso nei locali».