ALBERTO MATTIOLI, La Stampa 20/2/2011, 20 febbraio 2011
Topolino, giallo in Borsa EuroDisney vola a +105% - Topolino agita la Borsa di Parigi. Nessuno, men che meno i diretti interessati, sa spiegare perché i titoli di EuroDisney abbiano d’improvviso raddoppiato di valore: da 4,36 euro per azione il primo febbraio a 8,80 venerdì, cioè più 105 per cento in due settimane
Topolino, giallo in Borsa EuroDisney vola a +105% - Topolino agita la Borsa di Parigi. Nessuno, men che meno i diretti interessati, sa spiegare perché i titoli di EuroDisney abbiano d’improvviso raddoppiato di valore: da 4,36 euro per azione il primo febbraio a 8,80 venerdì, cioè più 105 per cento in due settimane. Agli operatori sembra di stare sulle celebri «Space Mountain», le montagne russe del parco di divertimenti Disney alle porte di Parigi: solo che, per il momento, il titolo schizza solo verso l’alto. Ci sono state performance impressionanti: più 17% l’8 febbraio, più 17% il 15, addirittura più 24% il 16. Venerdì, il volume dei titoli scambiati, più di un milione e 800 mila, ha rappresentato il 4,6% del capitale. Il giorno precedente, era passato di mano il 13 per cento del capitale, cioè 5 milioni e 200 mila azioni. Una crescita inarrestabile. E nessuno riesce a capire perché. L’unico che cade, dalle nuvole, è il portavoce della società: «Dalla nostra ultima comunicazione ai mercati, non ci sono fatti nuovi che possano spiegare la recente evoluzione in Borsa». Le ultime comunicazioni, per inciso, sono stati i risultati del bilancio trimestrale certamente incoraggiante (più 5,6 per cento di turisti) ma non tanto da giustificare una simile euforia. EuroDisney è sì una gioiosa macchina da divertimento, ma non di guadagni: nonostante i 15 milioni di visitatori del 2010, su un giro d’affari di 127 milioni di euro la perdita netta è stata di 39,9 milioni. Pesano l’indebitamento (poco meno di due miliardi di euro), gli onerosi diritti da pagare alla casa madre californiana e i costi molto elevati della gestione del parco. In effetti, con queste ultime spettacolari crescite, il titolo EuroDisney è tornato appena ai livelli del 2008. L’anno prima, solo la creazione di una nuova azione EuroDisney a partire da cento vecchie aveva permesso al titolo di uscire dallo stato umiliante di «penny stock», l’azione quotata solo in centesimi. Ora però l’Amf, l’Authorité des marchés financiers, la Consob francese, ha messo sotto sorveglianza il titolo. Intanto, sull’incredibile ondata di acquisti a Topolinia indaga non il commissario Basettoni, ma la stampa economica francese. Senza, peraltro, risposte certe. Opa ostili sono improbabili: il 39,8% delle azioni appartiene al gruppo Disney, il 10% al principe saudita Al-Waaled. E allora? Le ipotesi sono quattro. La prima fa riferimento, ormai da troppo tempo per renderla plausibile, a un misterioso investitore, ovviamente cinese, interessato al parco. La seconda, a una rivalutazione del patrimonio immobiliare della società. La terza a un ritiro della Disney dalla sua quota: «Gli americani ci hanno pensato diversi mesi fa. Ma era troppo complicato», dice al Figaro Economie un anonimo banchiere d’affari. Infine, dietro la «flambée» del titolo potrebbero esserci semplici manovre speculative. Una tesi ribadita da un analista citato da Les Echos , secondo il quale alcuni fondi «proprietari di grandi pacchetti azionari acquistavano e vendevano nello stesso giorno». Inutile dire che alla riapertura della Borsa di Parigi l’azione EuroDisney sarà tenuta d’occhio. Topolino, l’osservato speciale.