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 2011  febbraio 20 Domenica calendario

A Natale con che cosa giocherò? - Non puoi non notarlo: manifesti giganteschi, banner sugli autobus, locandine sui cestini della carta straccia

A Natale con che cosa giocherò? - Non puoi non notarlo: manifesti giganteschi, banner sugli autobus, locandine sui cestini della carta straccia. Ecco la notizia: Ken e Barbie di nuovo insieme. È un grande «ritorno» dei due insieme, dopo sette anni di «separazione». Per annunciarlo Mattel ha atteso l’annuale «American International Toy Fair», la più grande fiera del giocattolo del mondo: chilometri di corridoi pieni di oggetti di ogni tipo, oltre i sogni più scatenati di qualunque bambino. Ma Ken e Barbie, come Cicciobello, potrebbero essere sull’orlo di una crisi di non ritorno: cresce infatti il numero dei marchi che presentano bambole non più antropomorfe, buone per tutti i continenti, e amate soprattutto dagli «under6». La stessa Mattel celebra il successo di un nuovo «personaggio» ibrido, in pezza, c he si chiama «Sing-a-ma-jigs»: morbida, colorata e buffa, è un po’umana e un po’ animale, perfino un po’ aliena. Le strizzi la pancia e lei canta e parla. È stata premiata alla Fiera come giocattolo dell’anno. Un’altra tendenza dilagante (e premiata) è quella dei piccoli giocattoli collezionabili dai costi irrisori (in apparenza): non è una novità, visto che le nostre edicole ne sono piene. Ma negli Usa sta esplodendo il fenomeno delle Squinkies: anche loro buffe, le schiacci e fanno versi e rumori. Cresce intanto l’attenzione per un’infanzia sempre più precoce, in grado di confrontarsi con il mondo: bambini soli che si interfacciano via Internet in siti «protetti». Ma si tratta anche di futuri cittadini consapevoli delle proprie responsabilità future: giochi di cucina che insegnano le regole di una buona alimentazione (la salute è un valore molto predicato ma poco praticato) e giochi tecnologici che educano alla tutela dell’ambiente, a partire da che cosa li fa muovere (le pile sono bandite). Un esempio è Hex Bug: sembra uno scarafaggio e invece si tratta di una «creatura microrobotica», dotata di sensori che fanno trovare la giusta via in labirinti in plastica che sono i bambini stessi a montare (tra il meccano e la pista Playmobil). C’è poi chi produce (come Owi) giocattoli che sono anche esperimenti scientifici: l’auto che si muove grazie a cellule ad acqua e sale e il robot transformer che si sposta con cellule solari (ed è già in vendita al Museum of Modern Art a 20 dollari!). C’è anche la teca trasparente AntWorks Aurora: contiene un formicaio, di cui seguire l’evoluzione e la vita, e da nutrire con un gel. C’è l’acquario mini, che sta sulla scrivania: fa da portapenne, ha una luce adatta ai pesci e necessita solo della corrente che gli arriva dal pc via chiavetta Usb (Fascinations). C’è anche chi si fa vanto di costruire giocattoli ecocompatibili dal punto di vista dei materiali: non il solito legno, ma in bambù (Hape): automobiline, motociclette, case di bambola, puzzle. Faber-Castel espone un bellissimo zoo: è in carta riciclata. Resistono grazie alla potente macchina promozionale i trend dettati da Hollywood, un film dopo l’altro: archiviato Toy Story 3, per Disney è l’anno di Cars 2 e Pirati dei Caraibi 4, mentre Warner pensa a Green Lantern e ThunderCats.