C HIARA B ERIA DI A RGENTINE, La Stampa 19/2/2011, 19 febbraio 2011
Castagna, il chirurgo che ha rigenerato Vale - Valentino Rossi è davvero speciale!». A tessere la lode del 9 volte campione del mondo di motociclismo che questo mercoledì ha compiuto 32 anni è Alex Castagna, il chirurgo superesperto in guai alla spalla che a Cattolica, il 14 novembre, insieme a Giuseppe Porcellini, ha operato in artroscopia la spalla destra del mitico "Dottore"
Castagna, il chirurgo che ha rigenerato Vale - Valentino Rossi è davvero speciale!». A tessere la lode del 9 volte campione del mondo di motociclismo che questo mercoledì ha compiuto 32 anni è Alex Castagna, il chirurgo superesperto in guai alla spalla che a Cattolica, il 14 novembre, insieme a Giuseppe Porcellini, ha operato in artroscopia la spalla destra del mitico "Dottore". Come sta Valentino? «Il suo primo problema ora è metter a punto la Ducati. La spalla - anche se gli fa ancora un po’ male - è già recuperata al 95%», risponde Castagna. Presidente della Società italiana di chirurgia della spalla e del gomito e segretario generale della Società europea, Castagna è appena rientrato a Milano da Sydney; dopo una giornata in sala operatoria all’ospedale Humanitas, dove è primario dal 2004, è in partenza per partecipare a San Diego a un megacongresso di ortopedia. Iperspecializzazione, tecniche di chirurgia sempre più sofisticate, ricerche d’avanguardia su come stimolare la guarigione dei tessuti. Sul balckberry di Alex Castagna arrivano - bling, bling - a getto continuo sms di suoi pazienti più o meno eccellenti. Nato nel 1954 a Parma, rimasto orfano di padre, Alessandro, per tutti Alex («Mia mamma, Norma, mi ha chiamato così fin da piccolo») si è mantenuto dai tempi dell’università - laurea a Roma in medicina, specializzazioni a Milano in ortopedia e medicina dello sport - facendo d’estate l’istruttore di tennis ai club Med e Valtur. «Il mio obiettivo non sono mai stati i soldi o il successo», sostiene. «Volevo fare qualcosa che mi piacesse perché è nella passione che trovi la qualità». Grintoso nella vita come sui campi - gioca solo il singolo - di tennis («È uno sport che non prevede il pareggio») Alex Castagna, tra una tibia e un perone, decide di concentrarsi sulle patologie della spalla. «È l’articolazione più mobile e spesso la meno stabile del corpo. A quei tempi, soprattutto in Italia, se ne sapeva ancora poco». Smash. Nel 1990 spedisce il suo curriculum a vari centri Usa: Stephen J. Snyder, uno dei padri della chirurgia artroscopica alla spalla, gli offre un internato nel suo ospedale, nella San Fernando Valley. «Dormivo in un motel da 35 dollari a notte, l’unico che potevo permettermi». Conquistata la stima di Snyder (nemesi: lui stesso fu operato alla spalla dal prof americano che ha battezzato con l’acronimo P.A.S.T.A. la sua insolita lesione) Alex Castagna negli anni si è costruito una solida fama tanto da arrivare a curare le spalle di noti ingegneri& imprenditori (nomi top secret, causa privacy) e di politici-tennisti come Francesco Rutelli e Mario Pescante. Troppe sollecitazioni, troppa velocità, troppi traumi. «Ai massimi livelli agonistici lo sport oggi è potenzialmente lesivo», dice Castagna. Membro dell’équipe medica della squadra azzurra dalle Olimpiadi invernali di Albertville a quelle di Torino, Castagna ha anche seguito molti campioni di nuoto («Per fortuna sconsigliai a Federica Pellegrini di farsi operare; ai Mondiali di Roma, ha poi vinto tutto»!) e calciatori. «Pazzesco, non indossava nemmeno il tutore». Parla il chirurgo di Adriano, il centravanti della Roma che ha operato a fine gennaio e, pochi giorni dopo, è stato fermato in Brasile dalla polizia in auto, ubriaco. Altro che Valentino! «Mesi fa», racconta Alex Castagna, «Porcellini mi parla della botta pazzesca che Rossi aveva preso in aprile. Operare non operare. In ottobre è Valentino a cercarmi. Per evitare boatos viene di sera, a casa mia a Milano. Lo visito: impressionante! "Ragazzo mio, come fai a guidare in questo stato?". Valentino mi spiega che, dopo 3 o 4 giri, soffre così tanto da reggere la moto - quella moto! - solo con le ginocchia. "Devi operarti subito", gli dico. Dopo 2 giorni telefona e mi spiega che non può saltare le ultime 3 gare di Coppa del Mondo con la Yamaha: "Penserebbero a una scusa, mi massacrerebbero". Ho tremato vedendolo in pista; mi sono indignato leggendo certi attacchi. Lui è un grande professionista. Vi assicuro che oltre a essere un talento Valentino in testa ha una marcia in più».