Simona Ravizza, Corriere della Sera 21/02/2011, 21 febbraio 2011
«LE CASE DEL TRIVULZIO AFFIDATE A UN FONDO» —
Vertici a rischio. Lo scandalo di Affittopoli e delle case dei benefattori vendute per far cassa travolge il Pio Albergo Trivulzio (Pat). In mezzo alla bufera, il suo presidente. È Emilio Trabucchi, 70 anni, decano dei chirurghi di Milano, in pensione da novembre, in quota Pdl. Il pressing politico sul sindaco Letizia Moratti per farle revocare l’incarico è di ora in ora più forte. E adesso lei stessa lascia intendere di essere pronta ad adottare la linea dura. In accordo, però, con il governatore Roberto Formigoni. Un segnale è atteso già per stamattina. Nessuno ufficialmente si sbilancia, ma tutti s’aspettano una presa di distanze da Trabucchi. Comune e Regione sono responsabili della nomina degli uomini che siedono nel consiglio di amministrazione del Trivulzio, rinnovato nel 2009: Palazzo Marino ne sceglie quattro (con l’indicazione del presidente), il Pirellone tre. Almeno per il momento, però, Trabucchi non pensa proprio ad andarsene: «Io non mi dimetto, voglio difendere la mia dignità— dice—. Il sindaco Moratti, se vuole, mi deve cacciare apertamente» . In gioco c’è il futuro della casa per anziani più conosciuta d’Italia, già travolta da Tangentopoli. Il suo patrimonio immobiliare da quasi 500 milioni di euro è frutto di donazioni e lasciti secolari. Così i 1.064 appartamenti con affitti (spesso) low cost e le case di pregio (s) vendute anche a politici, manager della sanità e avvocati illustri fanno finire sotto accusa la guida di Trabucchi, al secondo mandato ai vertici del Pat. Ma il suo sfogo, ieri a tarda sera, è quello di un uomo che vuole resistere: «Proprio in nome della trasparenza sono sempre stato deciso ad affidare l’amministrazione di tutte la case della Baggina a un fondo immobiliare, in cambio di finanziamenti certi e immediati per autofinanziarci — assicura —. Il piano è decollato, ma poi si è arenato per le ostilità che ho raccolto trasversalmente all’interno e all’esterno della Baggina» . Sono accuse pesanti accompagnate da una promessa: «Io sono pronto a chiamare in causa, anche subito, un fondo immobiliare. Quello che mi è sempre interessato è occuparmi di assistenza socio-sanitaria» . Nessuna preoccupazione. Dalla voce di Trabucchi trapela soprattutto commozione. Il suo sfogo: «Quello che ho realizzato per il Trivulzio non può essere cancellato da uno scandalo assurdo» . Due i progetti realizzati di cui il chirurgo va fiero. Uno è il Museo Martinitt e Stelline, inaugurato in corso Magenta il 19 gennaio 2009, con gli archivi storici e 20 mila volumi dell’orfanotrofio Martinitt (sorto nella prima metà del Cinquecento), di quello delle Stelline (nato nella seconda metà del Cinquecento) e del Trivulzio stesso, aperto nel 1791. L’altro è il campus universitario, dove da dicembre sono state messe a disposizione— dopo sei anni di cantieri — 250 stanze per 440 universitari in cerca di alloggio. Acqua passata. Il commissariamento dei vertici della Baggina appare ormai vicino. Oggi pomeriggio Trabucchi consegna ufficialmente al Comune gli elenchi con gli immobili venduti negli ultimi cinque anni. Come anticipato ieri dal Corriere della Sera sono almeno 40 appartamenti solo a Milano acquistati, tra gli altri, dall’assessore alla Casa della Regione Lombardia Domenico Zambetti; dall’avvocato Marcello Di Capua, già presidente dell’associazione Casa Letizia, nata su volontà del sindaco di Milano Letizia Moratti; da manager della Sanità come Antonio Mobilia (direttore generale dell’ospedale San Carlo) e da Adriano Bandera (consigliere di amministrazione della Fondazione Policlini- co); da Carla Vites, moglie dell’ex assessore alla Sanità in Regione Antonio Simone. E di politici, giornalisti, manager sportivi, magistrati, showgirl sono infarcite anche le liste con gli inquilini del Pat. Con contratti d’affitto (spesso) sotto i mille euro al mese per appartamenti in pieno centro storico. Entro mercoledì è convocata anche una nuova riunione della commissione Casa e Demanio, guidata da Barbara Ciabò (Fli), da mesi impegnata nella battaglia contro gli affitti e le vendite fuori controllo della Baggina. Ma ora tutti i riflettori sono puntati su un prossimo incontro tra il sindaco Moratti e il governatore Formigoni. I due ieri si sono incrociati ieri all’inaugurazione della nuova fermata della metropolitana Assago: e l’argomento è già stato affrontato. È il motivo per cui, a breve, tutti s’aspettano una decisione condivisa sulle strategie da adottare. Tra le ipotesi più accreditate, l’azzeramento dei vertici del Cda. Trabucchi, comunque, resta fermo sulle proprie posizioni: «Io non ho mai avuto nulla da nascondere— ripete—. Finora non ho ancora parlato con il sindaco Moratti» . Per domani al Pat è convocato un consiglio di amministrazione straordinario. L’intenzione è anche quella di organizzare un incontro con i giornalisti. Chissà, però, se ce ne sarà ancora il tempo.
Simona Ravizza