Daniele Lepido, Il Sole 24 Ore 19/2/2011, 19 febbraio 2011
SKY E MEDIASET SI SFIDANO «ON DEMAND»
Il matrimonio tra emittenti televisive e operatori telefonici potrebbe avere come effetto la morte del palinsesto: metti insieme broadcaster e internet e otterrai la più bella contaminazione mediatica di sempre, al netto di Youtube. E già perché se film e serial saranno scaricabili attraverso la rete, a qualsiasi ora del giorno, la fruizione lineare del piccolo schermo – così come la corsa al divano per non perdere "l’inizio del film" – diventa un quadretto vintage.
La spinta verso l’onnipresenza dei contenuti, slegati da un hic et nunc deciso da altri, arriva dalle televisioni a pagamento. Il primo a partire con i servizi on demand è stato Sky, con il suo decoder dotato di hardisk (My Sky Hd), che consente di avere sempre disponibili una trentina di ore di programmazione pre-caricate in automatico dal sistema (in questo caso via-satellite) – funzionalità che verrà potenziata nei prossimi giorni – oltre che di registrare in alta definizione qualsiasi contenuto e quindi di fermare e far ripartire la visione a piacimento. Un trend che indica l’inizio di una piccola rivoluzione televisiva, non priva di rischi (la rete internet italiana reggerà l’urto?), stimolata per Sky anche dalla recente partnership con Fastweb.
Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, Sky Italia dovrebbe rendere fruibile on demand, già entro la fine dell’anno, gran parte del suo palinsesto grazie al collegamento del decoder a una qualsiasi linea Adsl (l’ideale sarà avere un collegamento a 6 megabit). Esattamente come già avviene in Gran Bretagna, con il servizio Sky Anytime+, lanciato nell’ottobre scorso e dotato di una libreria di 600 film, documentari e serie tv. Certo, i 100 megabit di Fastweb potrebbero aiutare ma per vedere un film non sarà necessario attendere il download completo perché il contenuto è già fruibile nel momento in cui l’1% del file è stato scaricato. Tutto questo dopo aver "sbloccato" la porta ethernet che sta dietro l’attuale decoder grazie a un nuovo software.
Parlando invece di "dimensioni", un film di circa un’ora e quaranta minuti in normale definizione pesa circa 1 giga, mentre lo stesso in alta definizione fino a tre-quattro volte. Ovviamente la criticità di un servizio del genere sta proprio nel collegamento alla rete: se questo sarà instabile o insufficiente la serata potrebbe trasformarsi in un incubo, anche se la sfida sarà quella, da parte di chi rende scaricabili i contenuti, di utilizzare algoritmi di compressione video sempre più sofisticati.
Mediaset, dal canto suo, non starà a guardare: settimana prossima l’azienda della famiglia Berlusconi potrebbe (ri)lanciare il servizio on demand per i clienti di Premium, insieme con un nuovo decoder. Da Cologno Monzese bocche cucite, ma a quanto si apprende il meccanismo potrebbe essere diverso da quello di Sky: non download ma streaming dei contenuti. Con i singoli film che costeranno sotto i 3 euro. In tutta questa partita l’altra "metà del cielo" sono le società di telecomunicazioni. E chissà se, come stanno facendo con gli over the top (Google & company), le telco inizieranno a chiedere alle tv qualche investimento nelle reti che, presumibilmente, i video andranno a intasare.