E. N., Il Sole 24 Ore 21/2/2011, 21 febbraio 2011
LE «APPS» VALGONO 4 MILIARDI DI DOLLARI
Ci sono quelle per studiare, quelle per i professionisti e quelle per gli entusiasti dei social network. Tra le centinaia di migliaia di apps disponibili sugli "store" dei produttori di smartphone ognuno sa che può trovare quella che gli serve, gratis o a pagamento. Tra le più scaricate, resistono gli uccelli arrabbiati di "Angry birds", videogame-rompicapo di successo planetario che ha creato un filone parallelo di merchandising. Fenomeno del momento è "WhatsApp messenger" per chattare con gli amici che usano smartphone dei quattro ecosistemi (iPhone, BlackBerry, Android e Nokia Symbian) scambiando foto, messaggi audio e video usando la connessione al web. Utili ed economiche apps perché entrambe si acquistano con soli 0,79 euro.
Si alimenta così il business della apps che quest’anno nel mondo sfiorerà i 3,9 miliardi di dollari (+82% rispetto al 2010). Nonostante l’onda montante dei concorrenti, con l’universo degli "iPhone killer" presentati la scorsa settimana a Barcellona, la parte del leone la continueranno a fare proprio l’iPhone e l’Ipad, forti di oltre 350mila apps, 10 miliardi di download e della nuova formula degli abbonamenti a quotidiani, magazine, musica e video, presentata martedì.
Secondo un’analisi di "Ihs Screen digest mobile media intelligence", società Usa specializzata nelle analisi di mercato, sull’App Store sono state acquistate apps per quasi 1,8 miliardi di dollari di ricavi (+132% rispetto al 2009), pari a una quota di mercato dell’83%. Sommando le vendite di tutti gli altri Store (quelli per le piattaforme Android, Nokia e Blackberry) il giro d’affari nel 2010 ha raggiunto i 2,2 miliardi di dollari contro gli 828 milioni del 2009.
Tra i concorrenti dei melafonini che hanno guadagnato terreno c’è la piattaforma Android, protagonista di un balzo dell’860% nelle vendite delle apps che le fa conquistare un market share del 4,7 per cento. A brevissima distanza c’è la "vecchia" Nokia il cui l’Ovi Store detiene il 4,9% del business e al secondo posto la canadese Rim dal cui App World sono state comperate quasi otto applicazioni su cento, pari a un giro d’affari di 165 milioni. Nokia e Google hanno invece rispettivamente incassato da questo filone poco più di 100 milioni di dollari.
Se una applicazione su due è del tipo "gaming" con l’avvento della formula degli abbonamenti a giornali e riviste lanciate da Apple e Google, il mix dei ricavi cambierà a favore dei tablet, da cui si acquistano applicazioni più costose.