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 2011  febbraio 19 Sabato calendario

E IL MAESTRO CHAN RIVOLUZIONO’ LA FABBRICA

«Vi sentite un po’ giù o stanchi? Apportate dei cambiamenti nella vostra casa. Cambiate la direzione del letto o addirittura cambiate casa» . Senza mai tradire emozioni il maestro Chan Tit-kwan da Hong Kong è categorico di fronte alle domande degli occidentali sul Feng shui.
In Italia Tit-kwan è arrivato per arredare non una casa bensì un’azienda: il nuovo stabilimento di Braccialini, marchio delle celebri borse ispirate all’Arca di Noè (mentre quelle dell’estate 2012 sono ispirate al bosco). Armonia è la parola che ha colpito durante i suoi viaggi in Giappone il presidente Riccardo Braccialini, primo di tre fratelli (Massimo si occupa dello stile e Lorenzo del marketing) tutti in azienda con la madre Carla.
La prima fabbrica Feng Shui italiana sorge a Scandicci, presso Firenze. Un edificio chiaro a due piani realizzato secondo le regole della bioarchitettura, caratterizzato da una lunga parete di edera «che viene irrigata con acque reflue e piovane raccolte nel giardino interno» , spiega Lorenzo Braccialini. Negli spazi luminosi piuttosto vuoti, come vuole la regola orientale, oggi lavorano circa 250 artigiani a cui è affidata la produzione dei prototipi dei tre marchi del gruppo, oltre a Braccialini, Gherardini, rilevato nel 2007, e Amazonlife borse ecologiche realizzate con il caucciù raccolto e lavorato dagli indios amazzonici.
«Quasi pronta la fontana in legno e vetro davanti allo stabilimento: trasporterà l’acqua verso l’ingresso. Tra i progetti anche un impianto fotovoltaico che si unirà ai pannelli solari già attivi per l’acqua riscaldata.
«Dando un’impronta giusta ed equilibrata ad ogni ambiente si ottiene una visione chiara in tutti i campi» , insiste il maestro che ha introdotto verso Sud tocchi di rosso, simbolo di saggezza, e imposto un nuovo ordine agli arredi nell’ufficio del presidente. «Ha preteso che la scrivania, in precedenza situata accanto a una colonna, venisse spostata nel centro della stanza (punto di maggiore forza), con la poltrona orientata verso l’ingresso, per un pieno controllo su quanto accade» racconta Braccialini. «Lo spazio di fronte alla postazione di lavoro è stato liberato per favorire il flusso dell’energia creativa e una profonda ispirazione: la credenza, che si trovava di fronte alla scrivania, è stata portata sulla sua destra, mentre un piccolo mobiletto, che si trovava sempre nei pressi della scrivania, è stato trascinato accanto a una colonna. Ha chiesto che dietro al tavolo per meeting fossero appese immagini per dare vivacità. Le luci donano calore ed energia all’ambiente. La lampada è stata spostata per valorizzare un angolo angusto» . Poi l’ultima indicazione per il presidente: «Durante le riunioni stia sempre seduto allo stesso posto e comunque rivolto verso la porta» .
Maria Teresa Veneziani