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 2011  febbraio 24 Giovedì calendario

I CALCIATORI SONO TIRCHI: PAROLA DI ESCORT DA SERIE A


Pare che sia specializzata in calciatori, Aurora Oliveira. Attrice di film hard. Nicole Sazzano (questo il suo vero nome) si è presentata al Chiambretti Night come "disoccupata di lusso". In realtà è una escort che sta facendo tremare attaccanti di serie A e della Nazionale: «Sono tutti sposati, mi contattano loro. A volte succede che ci siano incontri anche con più di uno per volta. E vado anche in ritiro».
Scusi, ma in ritiro non è vietato fare sesso?
«Sì, invece dovrebbero permetterlo: dopo una notte passata con me i calciatori fanno gol».
Come fa a eludere i controlli?
«Ci si vede dopo cena, intorno alle 21, ed entro mezzanotte tutti a nanna. A volte mi pagano pure la stanza, altre me la pago io. Mi raggiungono in camera, ce la spassiamo e poi ognuno torna a dormire nella sua».
Che genere di amanti sono i calciatori?
«Dipende, alcuni sono violenti e vanno subito al sodo. Altri sono più teneri, qualche volta perfino un po’ tristi».
Perché preferiscono lei a veline e mogli più giovani?
«Io garantisco una certa professionalità».
Lei è una escort?
«No, anche se fare la escort è un lavoro come un altro, dunque da rispettare. Per fare la escort devi avere un sito internet organizzato e non vai solo con i calciatori, ma anche con gli imprenditori, con tutti...».
Una escort riceve un compenso per la prestazione. Anche lei a quanto pare, o no?
«Sarei miliardaria se facessi la escort dei calciatori, invece ho una vita molto modesta. Questo perché la loro è una categoria di tirchi: quando mi pagano mi danno tra i 500 e i 1.000 euro. Cifre ridicole rispetto ai settemila euro che Ruby avrebbe ricevuto dal presidente del Consiglio. E quella non ha nulla più di me».
Mai fatto Bunga Bunga?
«Mai stata ad Arcore, ma con i calciatori mi sono capitati incontri con più di uno per volta»
E avrebbe accettato un invito di Berlusconi?
«È un bell’uomo, perché no? Ha solo avuto la sfortuna di trovarsi con le ragazze sbagliate».
E forse minorenni.
«Non lo sappiamo. E poi guardi, io a 17 anni ne dimostravo 25. Non bisogna credere a certe donne che per diventare famose gettano fango addosso ai politici e li sputtanano».
Più o meno quel che sta facendo lei con i calciatori.
«No, io non faccio nomi. Sono una donna riservata».
Giusto. Ma dica, com’è entrata nel giro del pallone?
«Ho conosciuto i primi calciatori nei soliti locali milanesi. Alcuni sono diventati amici e me ne hanno presentati altri. E poi sa, uno tira l’altro».
Come le ciliegie.
«Come i direttori di banca: ne conosci uno e lui te ne presenta un altro e poi un altro e,
alla fine, cominci a frequentarne tanti».
Sta studiando recitazione. Ha trovato una parte?
«Ho fatto l’attrice protagonista in Sex therapy e ho avuto un ruolo in Casino 45, il primo film a luci rosse in 3D. Sono una ragazza madre e ho un figlio di quattro anni da mantenere. Oltre a mia mamma, che vive con noi ed è invalida. Insomma, ho bisogno di soldi e i film hard pagano bene».
Ha provato a fare un lavoro normale, per esempio la commessa?
«Sì, e quando lavoravo dalle 9 di mattina alle 9 di sera arrivavo a prendere 1.250 euro. Non riuscivo a vedere mio figlio e facevo fatica ad arrivare alla fine del mese».
Nessuno dei suoi "amici" calciatori l’ha aiutata?
«Un paio sì, mi hanno dato delle cifre più importanti. Ma gli altri si sono comportati piuttosto male. Cosa vuole che le dica, sarò finita nei letti sbagliati...».