Tiziana Mantovani, Chi, n. 8, 23/02/2011, pp. 92-94, 23 febbraio 2011
«Sono un tipo “leopardiano”, inquieto, introverso. Da mio padre ho ereditato il lato da “tragedia greca” dei siciliani
«Sono un tipo “leopardiano”, inquieto, introverso. Da mio padre ho ereditato il lato da “tragedia greca” dei siciliani. Ho i miei momenti neri, passati a letto, immobile: il mal di vivere esiste. E mi sento sempre un debuttante, dopo 26 anni di carriera, un “mediano” per dirla con Ligabue, che non indosserà mai la maglia numero 10. […] Il senso di inadeguatezza c’è sempre, ma col tempo sono riuscito a ribaltare la prospettiva. Non affronto più una sfida con la paura di una sconfitta. Come un atleta prima di un salto in alto: è il panico puro. Ma poi si salta» (Flavio Insinna). *** Single convinto. «Le donne passano, capiscono e scappano via. Anche con addii pirotecnici. Ci sono due o tre ex che prego di non incontrare mai. Ho detto delle cose… In quei momenti la lingua va più veloce del cervello». *** A 45 anni vive ancora con i genitori. «Con loro sto benissimo. Sono persone eccezionali. Ma sto ristrutturando la mia nuova casa. Splendida la battuta di mio padre, parlando con mia madre: “E dai e dai, alla fine ce l’hai fatta a mandarlo via”».