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 2011  febbraio 18 Venerdì calendario

SPAZIO 2011


«Vedo la Terra azzurra sotto di me... e vedo perfettamente le stel­le nel cielo nero!». Fu questo una del­le frasi giunte dallo spazio del primo cosmonauta della storia, il russo Ju­rij Gagarin, del quale verrà celebra­ta il prossimo 12 aprile il 50° anni­versario dalla storica impresa. Da al­lora, dopo quella prima orbita, l’uo­mo ha imparato a conoscere lo spa­zio, e ad abitarlo in permanenza sul­la Iss, la Stazione spaziale interna­zionale.
Oggi, rispetto al quel pionieristico volo, molto è cambiato. Non c’è più una gara spaziale tra super-potenze, e nello spazio si va soprattutto gra­zie alla collaborazione internazio­nale. E il corso del 2011 segnerà nuo­ve tappe. Si avranno la conferma del­la conclusione del Programma Shut­tle, il più lungo piano spaziale ame­ricano con astronauti, il via libera fi­no al 2020 (e oltre) alle attività a bordo della Stazione spa­ziale internazionale, e la ’luce verde’ per le società private che diventeranno non una concorren­za, ma un’alternati­va ai progetti Nasa. Proseguirà comun­que il progetto di sviluppo della O­rion, nuova navicel­la americana, desti­nata a trasformarsi in scialuppa di salvataggio per la Iss, e forse anche in ’navetta’ Terra-Spazio. E, ancora, riprenderà con vigore la corsa a Mar­te, con due missioni verso il Piane­ta Rosso, una americana, l’altra rus­so- cinese. E l’Europa, come da tra­dizione, rimarrà sempre protagoni­sta.
Per l’Italia spaziale, in particolare, sarà un anno intenso. Due astro­nauti con bandiera tricolore po­tranno infatti ritrovarsi assieme in orbita. E molte altre componenti, moduli spaziali e apparati scientifi­ci realizzati nel nostro Paese sono quasi sulla rampa di lancio. Due mis­sioni delle navette spaziali america­ne sono già programmate; la pros­sima, sarà quella del Discovery, il cui lancio è in programma per il 24 feb­braio. La missione interessa da vici­no anche l’Italia, poiché lo shuttle dovrà portare sulla Stazione spazia­le il modulo ’Leonardo’, frutto del­la collaborazione tra la Nasa e la no­stra Asi, e in buona parte costruito dalla Thales Alenia Space Italia. Il modulo, in origine previsto come ’cargo’, verrà invece attraccato alla base orbitante, e su di essa vi resterà in modo permanente, come un ele­mento abitativo della stazione.
E ancor più italiana sarà la missione dell’Endeavour, che dovrà partire dalla rampa 39-A di Cape Canaveral il 19 aprile. Tra i sei astronauti del­l’equipaggio, vi sarà infatti il Co­mandante Roberto Vittori, con il ruolo di ’specialista di missione’; Vittori, astronauta italiano dell’Esa europea, al suo terzo viaggio spa­ziale (dopo i due precedenti sulle Soyuz russe), raggiungerà la stazio­ne quando ancora lassù vi sarà Pao­lo Nespoli, partito a metà dicembre per il suo lungo soggiorno di circa sei mesi sulla stazione orbitante. (ed è di ieri l’annuncio dell’Asi che il ca­pitano Luca Parmitano nei prossi­mi anni sarà il quarto italiano sulla Iss).
Endeavour, inoltre, porterà sulla sta­zione anche il massiccio apparato scientifico AMS-02 (Spettrometro Magnetico Alpha), che dovrebbe a­prire nuovi orizzonti per lo studio della fisica dallo spazio, realizzato grazie al contributo di molti centri di ricerca europei e italiani. E infine, oltre a ’Leonardo’, anche un altro modulo italiano, il ’Raffaello’, po­trebbe essere inviato sulla stazione spaziale, per restarci.
Nel frattempo, proseguiranno a rit­mo cadenzato i voli delle Soyuz (con quattro lanci), che porteranno in or­bita sulla Iss, come già accade da tempo, gli equipaggi destinati alle lunghe permanenze. Ma il 2011 è an­che l’anno delle società private di settore. A cominciare da Space X, che ha già lanciato in dicembre la sua navicella Dragon con il suo razzo Falcon 9. Dopo que­sto primo volo test, altre due navicelle Dragon andranno in orbita (senza astro­nauti) e il terzo ten­terà un ’rendez­vous’ e aggancio con la Stazione spa­ziale. E tramite pri­vati (la Orbital Sciences), verrà lan­ciato, con un razzo Taurus 2. anche il primo modulo di rifornimento per la stazione spazia­le, della serie chiamata ’Cygnus’, realizzata a Torino da Thales Alenia Space Italia.
Quindi, via libera verso l’esplorazio­ne planetaria. Il 5 agosto dovrà par­tire da Cape Canaveral la sonda ’Ju­no’, alimentata con energia solare, destinata all’esplorazione di Giove, e del suo sistema di satelliti (o ’lu­ne’). È una missione americana in collaborazione con altre nazioni (I­talia compresa), che promette di svelare nuovi segreti sul gigante gas­soso (in pratica un Sole mancato) del nostro sistema solare.
Il 25 novembre (dopo il ritorno Usa verso la Luna con il satellite GRAIL in settembre), è previsto il lancio del­la missione Nasa del Mars Science Laboratory, una sonda che riporterà sulla superficie di Marte un Rover, il ’Curiosity’, che si sposterà in modo automatico sul Pianeta rosso, dove arriverà nei primi mesi del 2012. Ri­spetto ai suoi predecessori, Spirit e Opportunity, il nuovo Rover sarà più avanzato e avrà un peso tre volte maggiore. È una nuova tappa della corsa a Marte che prevede, in un fu­turo piuttosto lontano, lo sbarco di astronauti.
E se in ottobre la sonda Stardust pas­serà a soli 200 chilometri da una co­meta, in marzo la Messenger entrerà nell’orbita dell’ancora poco cono­sciuto Mercurio, e la Dawn incro­cerà il grande asteroide Vesta, in ot­tobre sarà sempre diretta verso Mar­te la sonda Phobos-Grunt, in colla­borazione tra Russia e Cina, che in realtà sarà dedicata all’esplorazione di Phobos, una delle ’lune’ di Mar­te. Il veicolo automatico russo, che rilascerà anche un piccolo satellite cinese, dovrà prelevare campioni della luna marziana, che poi tenterà di riportare sulla Terra.