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 2011  febbraio 14 Lunedì calendario

RIFIUTI HI-TECH, PRIMI SUCCESSI DEL RICICLAGGIO

Computer, smartphone, televisori Lcd, notebook, player Mp3 e decoder ma anche lavatrici, forni a microonde o frigoriferi: oggetti elettronici che ci accompagnano ormai quotidianamente ma che, altrettanto quotidianamente, vengono rimpiazzati da modelli più aggiornati, versatili, moderni. Con il risultato che l’usato, se non correttamente smaltito, rischia di dare corpo a vere e proprie montagne di rifiuti altamente inquinanti per l’ambiente.
Per evitare che ciò accada, il 18 giugno scorso è entrato in vigore il D.M 65/2010, ossia il cosiddetto decreto "uno contro uno" (www.unocontrouno.it) che disciplina le regole dello smaltimento dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e impone ai negozianti il ritiro gratuito dei vecchi apparecchi direttamente al domicilio dei clienti o presso il punto vendita, una volta perfezionato l’acquisto di uno nuovo.
A distanza di soli sei mesi, secondo il consorzio Ecolight (www.ecolight.it), che offre il servizio di raccolta e smaltimento a oltre 3mila esercizi commerciali in tutta Italia, sono già ben oltre 4mila le tonnellate di Raee raccolti. «L’avvio non è stato semplice", spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight: "ma registriamo una costante tendenza al miglioramento». Di fatto la raccolta è raddoppiata nell’ultimo trimestre del 2010 e nel solo mese di dicembre sono state sfiorate le mille tonnellate. La maggior parte dei rifiuti appartengono al raggruppamento R2 che raccoglie i "grandi elettrodomestici" come lavatrici, lavastoviglie e forni. Sono stati invece più di diecimila i televisori avviati al recupero. Ancora piuttosto basse le quantità dell’elettronica di consumo, ovvero piccoli elettrodomestici, computer, hifi e telefoni.
"L’intero sistema Raee ha individuato soluzioni operative che hanno permesso di superare alcuni ostacoli incontrati", continua Dezio: "Per migliorare il servizio e potenziare l’efficacia della legge serve però che ulteriori semplificazioni siano adottate e sia risolta l’operatività per quanto riguarda la copertura a livello territoriale delle isole ecologiche comunali. Siamo infatti convinti che si possano raggiungere livelli di raccolta sempre maggiori". Come in Francia, per esempio, dove i flussi di Raee generati attraverso il canale della distribuzione rappresentano il 30 per cento del totale.
"Il risultato fin qui raggiunto", interviene Marco Pagani, vice presidente di Ecolight, "è un punto di partenza sul quale lavorare anche per sensibilizzare sempre più il consumatore sul fatto che il rifiuto elettronico deve seguire un preciso percorso di smaltimento. Solo così eviteremo la dispersione nell’ambiente di sostanze inquinanti e permetteremo il recupero di importanti materie prime seconde».
Lo smaltimento dei rifiuti è dunque un problema che riguarda l’agire quotidiano di ciascuno di noi. In tal senso è bene ricordare che, qualora ci si debba disfare di un apparecchio elettronico usato senza doverne acquistare un altro in sostituzione, occorre rivolgersi alle isole ecologiche presenti nel proprio comune di residenza ed informarsi sulle regole per la consegna e il corretto smaltimento.