ENRICO FRANCESCHINI, la Repubblica 18/2/2011, 18 febbraio 2011
LA METÀ DEL MONDO NEL "TUBE" È RECORD CON 3 MILIARDI E MEZZO
Pigiati uno contro l´altro in una carrozza della Jubilee Line in una Babele di lingue e di razze, al culmine della "rush hour", l´ora del massimo traffico, fra le 8 e le 9 del mattino, quando tutti vanno al lavoro (replicata fra le 17 e le 18, quando i più fortunati tornano a casa), noi passeggeri non dovremmo una volta tanto lamentarci: perché, con questo rito quotidiano, abbiamo appena stabilito un record mondiale. Le ultime statistiche pubblicate da Transport for London, l´autorità dei trasporti pubblici di Londra, rivelano che quasi 3 miliardi e mezzo di persone hanno viaggiato sulla metropolitana e sugli autobus della capitale britannica nell´ultimo anno. Immaginate metà della popolazione terrestre, chiusa dentro i treni dell´Underground e i caratteristici bus rossi a due piani, e avrete un´idea di che cosa significa. L´equivalente di metà dell´umanità, trasportato sulle rotaie e sulle ruote dei mezzi pubblici di una singola città: ecco la migliore fotografia della Londra 2011.
Le cifre non si limitano a realizzare un primato, raccontano anche una storia. L´aumento dei passeggeri, più 16 per cento per la "tube", il tubo, come i londinesi chiamano il metrò (per la forma circolare dei tunnel), più 7 per cento per i bus, dice che Londra, trascinata da turisti, patiti dello shopping, lavoratori della City, è uscita dalla spaventosa crisi economica 2008-2009 prima e meglio del resto della Gran Bretagna. «Non abbiamo mai trasportato così tanta gente», dice Peter Hendy, il commissioner di Transport for London. «Il numero dei passeggeri è un indice del successo economico della metropoli», commenta Tony Travers, sociologo della London School of Economics. «È il segno che i trasporti pubblici sono migliorati negli ultimi due decenni e che a Londra funzionano meglio che altrove, contribuendo al dinamismo della città», concorda Jo Debank, direttrice di London TravelWatch, un´associazione di consumatori.
Beninteso, il sistema non è perfetto. Il ministro delle Finanze George Osborne, artefice dei più pesanti tagli alla spesa pubblica nella storia del Regno Unito (per risanare il più grande deficit di sempre), ha toccato solo in lieve misura il budget del metrò e dei bus londinesi, ma ci sono state lo stesso riduzioni nei servizi, come la chiusura di 800 biglietterie, e del personale, che hanno provocato un paio di giornate di sciopero, paralizzando Londra. Ma i londinesi non hanno alternative. La città è troppo estesa (è la più grande d´Europa, più di Parigi, Roma e Vienna messe insieme) e il traffico d´auto troppo caotico (nonostante la "congestion charge", la tassa - ora salita a 10 sterline al giorno, pari a 12 euro - per entrare in centro in macchina), perché sia possibile fare a meno di metrò e bus. Nemmeno il terrorismo ha frenato i passeggeri: l´attentato del luglio 2005, che fece oltre 50 morti e 700 feriti colpendo tre stazioni del metrò e un bus, non ne ha minimamente rallentato l´afflusso.
Il metrò più vecchio del mondo (fu inaugurato nel 1863), con le sue 270 stazioni aperte dalle 5 del mattino all´una di notte, e i rossi bus a due piani, a partire dal servizio di omnibus tirati da cavalli che iniziò nel 1829 fino ai RouteMaster a motore diventati la più popolare icona londinese, sono stati e rimangono soprattutto un segno di democrazia: il passaggio dal tempo in cui solo i ricchi andavano in carrozza e tutti gli altri a piedi. Perciò, la prossima volta che vi trovate schiacciati nella "tube", fra un pachistano, un arabo, un cinese, una brasiliana, una lettone e una nigeriana, con la certezza che vicino a voi ci sarà almeno un italiano e forse, chissà, perfino un inglese doc, se vi verrà il dubbio di viaggiare insieme all´intera popolazione mondiale, ricredetevi: è soltanto la metà.