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 2011  febbraio 18 Venerdì calendario

MULTE SE SBAGLIANO MAGIA" IN RIVOLTA LE STREGHE ROMENE

Praticarono la loro magia in segreto, e negli anni bui le più famose tra loro furono gettate nelle sinistre galere del tiranno, e torturate dai suoi temuti, spietati sgherri. Oggi hanno la libertà, ma si ribellano contro i nuovi governanti: di pagare le tasse, o multe per predizioni errate come chiedono due nuove leggi, non vogliono saperne. E sono in rivolta. Forse credete che stiamo narrando una saga medievale? No, siamo nel 2011, in piena Unione europea: la storia si svolge in Romania. Il tiranno non era né lo sceriffo di Nottingham né un capo dell´Inquisizione, bensì il Conducator Nicolae Ceausescu con la sua Securitate come soldataglia sanguinaria.
«Non possono condannarci, condannino le carte, che però dicono la verità. Io lotterò fino all´ultimo respiro contro queste leggi inique», dice Bratara Buzea, la loro eroina. È la regina delle streghe, la più temibile e potente nella magia nera. Il suo studio (o covo, o tana, come dobbiamo chiamarlo?) sorge ad appena dieci minuti di taxi dal mastodontico palazzo marmoreo che Ceausescu fece costruire per sé sventrando la città vecchia, e che ancora oggi domina Bucarest come il maniero medievale d´un malvagio signore.
«Io vorrei maledirli e farli cadere, prima li portiamo noi al potere, con i nostri sortilegi, poi loro vogliono strapparci di mano i pochi soldi che ci guadagniamo», tuona la regina. E nelle sue gabbie già il cuore marcio d´un bue, un gatto e una gallina sono là, pronti al prossimo rituale nero. E tre bambole legate insieme stanno per essere infilzate da uno spillone rovente, che la regina prima infila nel cuore marcio del bovino. Le tre bambole, ha spiegato Bratara Buzea agli inviati di Bild, incarnano il primo ministro, il vicepremier e il ministro delle Finanze. Ma tant´è, tira brutta aria per le streghe nella Romania moderna. Il potere politico ha già preso una prima decisione: la stregoneria, che fu perseguitata come primitiva credenza incompatibile con il socialismo reale sotto lo spietato Conducator, va sì legalizzata, ma allora alle streghe tocca pagare la tassa sul reddito. Il 32 per cento degli incassi. E una seconda legge imporrà che se le loro profezie, servizi per cui i clienti hanno pagato, si rivelano false, le streghe sono passibili di salate multe e obbligo di risarcimento.
«Si vergognino», dice la regina Bratara. «Ma come, se anche il presidente a volte usa indossare un manto purpureo, il colore propiziatorio contro il malocchio? Nulla da fare, i nostri malocchi sono più forti», mormora ai colleghi tedeschi, poi comincia il rito intonando oscure litanie. Lo scontro tra streghe e governo non è tanto folcloristico come sembra: da secoli, nel paese di Dracula, la magia e la fede nelle streghe sono state parte del quotidiano, hanno anche convissuto con momenti di grande modernizzazione. Dagli anni Venti, quando Bucarest era nota come la "Parigi dei Balcani", all´impetuoso sviluppo economico di oggi, con i grandi impianti delocalizzati qui da Nokia e Renault o dalla moda italiana, che fanno volare la congiuntura. Trovi i loro annunci sui giornali, o su Internet: alle voci ‘Occultism´, Cabinett´ o ‘Hostessia´. Già, in questo caso la ‘Hostessia´ non è quel che pensate, una escort o simili, bensì una maga. Chiedono onorari dai 10 ai 100 euro, molti soldi ma la clientela non manca. Il reddito medio di una strega è calcolato in oltre 15mila euro l´anno, cifra che in Romania vale molto più che non da noi. C´è chi chiede loro un maleficio contro rivali o capufficio, chi vuole difendersi da quelli già lanciati contro di lui, chi rivuole l´amato fuggito all´estero.
«Sale, nove chicchi di pepe nero, una pianta misteriosa, e terra presa dal recinto d´un combattimento tra cani, ossa di gallina, interiora d´un gatto: ecco come possiamo stregare il Parlamento», giurano le seguaci della regina Bratara Buzea. Sono migliaia, forse decine di migliaia. Ma anche loro, ex vittime del tiranno, sono state in un certo modo contagiate dalla democrazia. Una giovane principessa, Micaela Minka, contende alla regina Bratara Buzea la guida del popolo delle streghe. Pratica solo magia bianca, non lancia malocchi. Predice il futuro, aiuta in amore, placa gli spettri. Magari anche quelli dei politici, se la regina li colpirà. Usa i tarocchi, la lettura della mano o di fondi di caffè, l´immancabile sfera di cristallo. Tra le diecimila streghe attive in Romania, è diventata la più famosa. Propone una rivolta soft: non dichiarare tutti i clienti. Al prossimo sabba, pardon congresso delle streghe romene, molti si aspettano che Micaela sfidi la regina. Ortodossia da magia nera contro stregoneria dal volto umano: quasi ricorda il socialismo reale diviso tra duri brezneviani e riformatori alla Dubcek. Chi sa che ne direbbero gli spettri di Dracula e Ceausescu.