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 2011  febbraio 17 Giovedì calendario

Berlino, ministro nella bufera “Copiò la tesi di dottorato” - Abbiamo dormito poco nelle ultime notti», dice Felix Hanschmann, professore di diritto all’Università di Francoforte, parlando anche a nome del collega Andreas Fischer-Lescano, col quale edita la rivista giuridica «Kritishe Justiz»

Berlino, ministro nella bufera “Copiò la tesi di dottorato” - Abbiamo dormito poco nelle ultime notti», dice Felix Hanschmann, professore di diritto all’Università di Francoforte, parlando anche a nome del collega Andreas Fischer-Lescano, col quale edita la rivista giuridica «Kritishe Justiz». Una veglia proficua: i due giuristi sono arrivati alla conclusione che il molto lodato ministro della Difesa Karl-Theodor von und zu Guttenberg ha imbrogliato nella stesura della sua tesi di dottorato, copiando ampi passi da altri autori senza citarli. Un’accusa molto pesante che, se dimostrata, avrebbe come condanna l’onta, la restituzione del titolo di Doktor conquistato nel 2007 «summa cum laude» all’Università di Bayreuth, fors’anche le dimissioni e la fine di una carriera lanciata verso il cancellierato. La credibilità del ministro Cdu definito dalla stampa «l’astro nascente della politica tedesca» è colata a picco in un amen, anche se lui definisce «assurda» l’accusa di plagio, diffusa ieri da un articolo della Süddeutsche Zeitung, e si dice prontissimo a esaminare le «oltre 1.200 note a piè delle 475 pagine della tesi» per verificare se siano davvero state omesse delle citazioni. La tempesta è arrivata per caso. Fischer-Lescano, professore di diritto pubblico all’Università di Brema, lavorava a una recensione della tesi di Guttenberg sulle costituzioni in Europa e negli Stati Uniti. Il suo giudizio non è particolarmente benevolo. «Il contributo scientifico del lavoro è modesto», scrive. Ma il peggio deve ancora venire: «Se, dopo una prima scorsa, si resiste alla tentazione di mettere da parte la tesi, annoiati dalla mancanza di sostanza, e si legge con più attenzione, allora saltano agli occhi alcune stranezze». Guttenberg si sarebbe servito di testi e autori senza citarli. Non per distrazione ma di proposito. «Quasi sistematicamente». La tesi è stata pubblicata su Spiegel online, e chiosata con cura. Si sottolineano capoversi interi presi da rinomati giuristi e articoli di giornale. I più vistosi occupano due pagine - 381 e 382 - e sono una citazione quasi completa di un articolo scritto dalla giurista svizzera Klara Obermüller per il quotidiano svizzero «Neue Zürcher Zeitung». Guttenberg non lo specifica e il direttore della NZZ, furioso, ieri gli ha chiesto scuse formali. In un’altra pagina Guttenberg si ispira a una conferenza del politologo Wilfried Marxer, in un’altra ancora a un discorso dell’eurodeputato Cdu Andreas Schwab, e poco dopo a un suo testo di dieci anni fa sul federalismo, reperibile su Internet. Interpellato da Spiegel, l’eurodeputato risponde magnanimo: «Apparteniamo allo stesso partito, sui contenuti siamo ovviamente sulla stessa linea. Se mi ha citato letteralmente? Lo lascio dire a lui». Sempre più stupefatto delle sue scoperte, Fischer-Lescano si consulta con il collega Hanschmann, coeditore della rivista giuridica. Di qui le notti insonni: entrambi erano ben consapevoli delle conseguenze di una simile recensione, e delle possibili accuse di mossa politica contro il ministro cristiano-democratico, soprattutto perché Fischer-Lescano collabora con l’Institut Solidarische Moderne (ISM), un «pensatoio» di sinistra. «Dietro di noi non ci sono né la Spd né la Linke - precisa dunque Hanschmann -. Ci premevasoltanto svelare la scorrettezza scientifica di Guttenberg». Anche la Frankfurter Allgemeine Zeitung ha trovato di che lamentarsi: tutta la parte iniziale della tesi sarebbe stata copiata da un articolo pubblicato nel 1997. Poteva tacere la cancelliera? Certamente no. Attraverso il suo portavoce ha fatto sapere di essere molto rammaricata e ha invitato a non trarre conclusione affrettate. La questione comunque è in ottime mani: quelle dell’ombudsman dell’Università di Bayreuth.