Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 15/02/2011, 15 febbraio 2011
NUDA VERITA’ IN BIBLIOTECA
Racconta Andrew Rutt, quarantacinquenne artista londinese, che l’idea di fotografare seminudi i dipendenti della Biblioteca Angelica gli venne l’estate scorsa: «Mentre guardavo mia moglie sdraiata sulla spiaggia di Brighton intenta a leggere un libro» . Fiammetta Terlizzi, direttrice dell’Angelica che con la Bodleiana di Oxford e l’Ambrosiana di Milano si contende il primato della prima biblioteca pubblica in Europa, l’aveva chiamato nel giugno del 2010. «Mi chiese di pensare a una mostra da tenersi in ottobre nell’imponente Salone Vanvitelliano, in occasione della "Domenica di carta". Invito affascinante e al tempo stesso pericoloso: come sarei riuscito a far entrare per la prima volta l’arte contemporanea in un salone del Settecento che conserva migliaia di manoscritti greci e latini, oltre ai più antichi libri a stampa?» . L’idea gli arrivò dunque sulla spiaggia. Decise che doveva creare una relazione fisica tra i libri e i corpi delle persone che ogni giorno li aprono, li accarezzano, li fanno scivolare delicatamente nelle loro caselle sugli scaffali. Il 7 settembre si presenta di nuovo alla direttrice Terlizzi e gli espone il progetto: ritrarre i dipendenti della biblioteca, nudi, in posa tra i libri del Salone Vanvitelliano. Terlizzi accetta. Dei ventiquattro dipendenti dicono di sì in quindici (ma gli altri oggi si sono pentiti, assicurano). Imbarazzi? «Nessuno -rispondono in coro -Andrew è una persona che dà sicurezza» . Chiesto consiglio a mariti, mogli, figli? «No, non ci è venuto proprio in mente. Ci sembrava tutto così naturale. Abbiamo capito che in primo piano non era la nudità, ma la verità della conoscenza, la meraviglia di rendere vivi i vecchi volumi con il nostro calore, la nostra carnalità «. Il titolo della mostra era già pronto : «Nuda verità» . Il primo a collocarsi davanti alla macchina fotografica è Marco, che a vederlo dal vero è un mingherlino timido e nella foto di Rutt appare come un gigante con muscoli michelangioleschi. A torso nudo, con mani che da ogni parte lo trafiggono con i libri, soffre di piacere come un moderno san Sebastiano. Il fotografo è poi andato avanti con una lavorazione frenetica. «Sono riuscito a finire in ventuno giorni» . Procedeva così: «Parlavo una intera giornata con il soggetto, del più e del meno. Non mi interessava una conoscenza razionale, ma piuttosto uno scambio di sensazioni. La mattina seguente avevo dimenticato tutto, tranne alcune emozioni. Il ritratto scaturiva da queste» . Ed ecco Raffaella che rievoca la posa del ragazzo con canestra del Caravaggio. «Mi è venuto in mente la mattina mentre camminavo verso la biblioteca. Ho comprato lì sotto un gran mazzo di fiori e ho riempito le braccia di Raffaella di libri, margherite, gerbere, piccoli astri» Il risultato è un’immagine sontuosa, che esprime ricchezza e felicità interiori. Il bel viso di Isabella, giovane storica dell’arte che si occupa delle pubbliche relazioni, è in primo piano sullo sfondo delle pagine aperte di un antico libro a stampa. Assunta e Rita sono ritratte insieme in una delle immagini più belle e sensuali della raccolta, avvolte in una nuvola di polvere che trafitta da un raggio di luce si trasforma in oro. Fabrizio è un moderno san Gerolamo teschio, volumi, drappo rosso sul tavolo (e computer). Elisabetta sembra nuotare lentamente tra le pagine ingiallite come in un mare di delizie, i lunghi capelli che sfiorano le parole ondeggianti dei manoscritti. Claudia si abbandona contro una pila di volumi rilegati in pelle con impressioni dorate. Silvano domina i libri con il torace irsuto e il volto che ricorda un Antonello da Messina. E ancora Paola, Daniela, Paolo, Stefania. E alla fine la direttrice e l’artista. Lui nudo, lei avvolta in uno scialle color porpora. Due avvocati Gianluca Brancadoro e Carlo Mirabile, che hanno visto le immagini ad ottobre, se ne sono invaghiti e hanno deciso di sostenere la pubblicazione in catalogo. Se ne è occupata Electa, che lo presenta domani alle 18,30 nel Salone Vanvitelliano (piazza di S. Agstino 8). Per l’occasione saranno esposte anche le immagini.
Lauretta Colonnelli