Varie, 16 febbraio 2011
Tags : Oguchi Onyewu
Onyewu Oguchi
• Washington (Stati Uniti) 13 maggio 1982. Calciatore. Dal gennaio 2011 al Twente. Difensore, rivelazione della Confederations Cup 2009 (dove gli Stati Uniti furono sconfitti in finale dal Brasile 3-2 dopo aver condotto 2-0), dal 2009/2010 al Milan, vittima di un infortunio sarà ricordato solo per una rissa col compagno di squadra Zlatan Ibrahimovic • «[...] è alto più di un metro e 90, le sue origini sono nigeriane, ma è americano dotato dello status di comunitario (ha passaporto belga). Arriva a parametro zero dallo Standard Liegi [...] Il primo americano della storia del Milan è [...] Cresciuto alla Clemson University [...] a 20 anni sbarca in Europa. Dopo una breve parentesi nel Metz, approda in prestito alla squadra belga La Louvière, dove convince anche i critici più scettici. L’anno dopo veste con successo la maglia dello Standard Liegi: dopo essere stato eletto miglior giocatore del campionato, a fine stagione arriva la convocazione per il Mondiale tedesco del 2006. Quindi nell’anno successivo la tappa non troppo fortunata in Premier League: al Newcastle in sei mesi colleziona solo undici presenze. Perciò il ritorno allo Standard Liegi dove vince per due anni il campionato belga e matura la convinzione di voler provare una nuova esperienza all’estero [...] Pare [...] che alle origini della sua decisione di cambiare aria vi sia anche l’incidente avuto con il difensore dell’Anderlecht, Jelle Van Damme, che durante lo spareggio per il titolo [...] lo ha chiamato “sudicia scimmia”. Con la maglia degli Stati Uniti ha vinto la Gold Cup nel 2005 e nel 2007 [...]» (Monica Colombo, “Corriere della Sera” 8/7/2009) • «[...] ha rimediato una [...] rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro nel corso della partita di qualificazione mondiale con il Costa Rica. [...]» (Stefano Scacchi, “la Repubblica” 16/10/2009) • «Che ci fanno, davanti a una telecamera di Sky e a una trentina di increduli tifosi, nella campagna varesina, in un pomeriggio di novembre, due giganti di quasi due metri in tenuta da calcio che rotolano avvinghiati sul campo, insultandosi in inglese con gli occhi iniettati di sangue? Che ci fanno, mentre una quindicina di compagni e l’allenatore tentano invano di spezzare il groviglio e di rimetterli in posizione verticale, impresa degna di un manipolo di sollevatori di pesi? Ci fanno una bruttissima figura. Perché la grottesca scena di quasi due minuti accade a Milanello. Perché la rissa in partitella - evento non infrequente, anche se di solito assai meno cinematografico - viene subito amplificata in tutto il mondo, nell’era di internet. E soprattutto perché i due giganti sono calciatori del Milan, uno dei quali famosissimo: lo svedese Ibrahimovic è il più pagato del campionato. Invece lo statunitense Onyewu è un comprimario, il meno pagato: si è autoridotto lo stipendio, dopo avere saltato la [...] stagione per via di un ginocchio rotto. Però il pestaggio da strada li livella, come nella poesia di Totò: infatti si beccano la ramanzina dal maestro Allegri e rientrano indispettiti tra i ranghi. Poi il preside Galliani li terrà a rapporto al telefono: “Ho parlato a lungo con entrambi, è tutto chiuso. La grinta è un buon segno: la preferisco agli allenamenti alla camomilla”. Peccato che il guaio, ormai, sia fatto. Ibra e Onyewu si sono picchiati come ragazzini sull’unico campo di Milanello visibile alla folla. E quando il Milan ha tentato di arginare il diffondersi della notizia, e le immagini di Sky, non era più possibile censurare un episodio accaduto in pubblico: “La notizia è uscita soltanto perché è stata vista da qualche tifoso”, ha ammesso Galliani. Il cortocircuito della vicenda è degno di Orson Welles: il club del re dei media Berlusconi, società antesignana del calcio televisivo e degli allenamenti a porte chiuse, paga il contrappasso della pubblicità casuale e involontaria a un episodio che in genere non si sarebbe mai saputo. Sul campo esterno, che storicamente non porta bene (lite Sebastiano Rossi-Capello, seri infortuni di Shevchenko e Borriello), la squadra si è allenata soltanto perché era quello col fondo migliore. Durante la partitella Onyewu, non nuovo alle entrate dure sugli attaccanti, ha colpito Ibra, che gli ha replicato con un intervento ancora più duro. Il resto è guapperia. Reazione alla reazione, con le mani sul collo. Spinte. Insulti. Groviglio a terra, con tanto di pacieri milionari a trascinare i litiganti accapigliati. Interruzione dell’allenamento. Faticoso ripristino della normalità, per l’ultima mezz’ora di allenamento. Predicozzi di rito, col focoso svedese sottobraccio ad Allegri. [...] L’addio a [...] Onyewu, che non gioca mai, è una scommessa rifiutata dai bookmaker. [...]» (Enrico Currò, “la Repubblica” 6/11/2010).