MICHELE BOCCI, la Repubblica 16/2/2011, 16 febbraio 2011
L´ESERCITO DEGLI INSONNI UNO SU TRE FATICA A DORMIRE
Questa mattina, come ogni mattina, 6 milioni di italiani stanno male perché non hanno dormito. Non riescono a concentrarsi su nulla, non hanno voglia di parlare, la testa gli scoppia. Va avanti così da mesi: di notte non si addormentano o si svegliano all´improvviso. Sono insonni cronici. Accanto a loro sull´autobus, dietro la scrivania di fronte in ufficio, al supermercato, ci sono altre persone.
Sono almeno il triplo, un po´ rintontite per aver dormito meno di sei ore. Riescono ad arrivare in fondo alla giornata perché nottate così gli capitano più di rado o perché il problema si è presentato poco tempo fa, ma anche loro sono vittime del più diffuso disturbo del sonno.
L´insonnia sta aumentando, i numeri sono da epidemia: più di un terzo della popolazione deve, con maggiore o minore frequenza, affrontare il problema ogni mese. Poi ci sono quelli a cui capita di restare svegli solo di rado, e in quel caso i numeri sono enormi. Sta raccogliendo dati un epidemiologo di Stanford, Maurice M. Ohayon. Ha fatto una ricognizione in alcuni paesi europei, tra cui il nostro, utilizzando interviste telefoniche in un numero variabile a seconda degli studi tra 22 e 25mila. Anche in Italia il 34,5 per cento delle persone, dice un lavoro dell´anno scorso, ha problemi con il sonno almeno tre volte alla settimana. Circa il 10 per cento della popolazione ne risente di giorno. Il più grande studio nostrano, di alcuni anni fa, si chiama Morfeo. Dice che oltre il 60 per cento di chi va dal medico di famiglia lamenta un episodio di insonnia nei mesi precedenti.
Dormiamo sempre meno e sempre peggio e per questo ci ammaliamo. Non dormire fa ingrassare perché blocca l´azione di un ormone che dà sazietà. Chi sta sveglio, magari perché è obbligato dai turni del suo lavoro, è attratto soprattutto dai carboidrati. Ma ci sono problemi anche per la pressione, che senza il sonno non si abbassa, e la frequenza cardiaca, che non rallenta. Non dormire abbastanza, alla lunga può anche dare problemi psichiatrici. Gli effetti sull´organismo di questo problema, quando a sua volta non è dovuto ad altre malattie, sono esposti in uno studio dell´associazione di medicina del sonno e della Simg che verrà pubblicato tra poco.
Tra i fattori dell´aumento dell´insonnia c´è l´invecchiamento della popolazione. «L´anziano fa meno attività di una volta. Va a letto presto così si sveglia nel cuore della notte - spiega Provini - Dall´altro spesso ha disturbi che interferiscono con il sonno, come dolori, problemi cardiovascolari o respiratori».
Ma, a parte questo, perché gli italiani dormono sempre meno? «Sta passando il messaggio che il sonno sia una perdita di tempo», spiega Federica Provini, neurologa del Centro per lo studio e la cura dei disturbi del sonno dell´Università di Bologna, il primo di questo tipo nato in Italia ad opera del professor Elio Lugaresi alla fine degli anni Sessanta. «Le persone tendono ad andare a dormire più tardi, a continuare a fare le loro attività anche a letto, come stare al computer - spiega Provini - E poi si portano dietro le preoccupazioni: chi vive una giornata stressante va incontro ad una notte dello stesso tipo. Purtroppo questo comportamento frenetico viene trasmesso anche ai figli. Fin da adolescenti iniziano ad avere problemi del sonno».