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 2011  febbraio 15 Martedì calendario

FILM, CONCERTI, VIDEOGAME IL CINEMA COME LA TV DI CASA

Il Teatro alla Scala sotto casa. Ma anche il Covent Garden di Londra e il Liceu di Barcellona. Dopo il 3d, c´è un nuovo boom nelle sale cinematografiche italiane: i capolavori della lirica trasmessi in diretta digitale via satellite dai grandi teatri del mondo. Pratica iniziata in sordina nel 2007, oggi si sta estendendo a macchia d´olio in tutta Italia: dal multiplex al cinema parrocchiale in cerca di nuovo pubblico. E il buon successo è destinato a fare da apripista ad altre possibilità offerte dal digitale: la diretta di concerti pop e rock (già avviata; l´ultimo è stato Valerio Scanu con un live trasmesso ieri nelle sale Uci, le stesse che hanno ospitato, in contemporanea, una Carmen «tridimensionale» trasmessa da Londra dalla Real 3d: match inusuale), conferenze, teatro, videogiochi multipli con «smanettoni» collegati da tutto il mondo. Il risultato? «Si arriverà a sale aperte 24 ore su 24 - spiega Silvana Molino di Microcinema, azienda collegata a Rai Trade che per prima si è avventurata nella lirica in digitale - con una diversificazione di programma e di pubblico a seconda delle fasce orarie, e con esercenti che finalmente potranno muoversi in grande libertà e creatività tra proposte diversissime». Anche il cinema avrà nuove vie di scampo: un altro operatore del settore, Nexo Digital, si sta specializzando non solo nella danza classica grazie ad un link con il Bolshoi di Mosca, ma anche nella riproposta di capolavori del cinema riversati in digitale. Frankestein junior di Mel Brooks, è stato visto la scorsa settimana in 200 sale. «Il digitale offre ai gestori maggiori possibilità di remunerazione - spiega Franco Di Sarro della Nexo - riempiendo ad esempio con attività diverse i giorni in cui l´afflusso nelle sale è minore». Sara così che le sale «potranno tornare alla dimensione di aggregazione sociale e culturale, di agorà che gli è appartenuta in passato» conclude Molino. Dotare una sala di un proiettore digitale costa 100 mila euro e 4 giorni di lavori. Ma il gioco vale la candela, tanto che anche la Regione Toscana si è accorta della portata rivoluzionaria di questa nuova frontiera finanziando con due milioni di euro di fondi europei gli investimenti per l´innovazione tecnologica di 69 piccole sale e coprendo il 50% dell´acquisto di apparecchi digitali e di ricezione satellitare. Poi, ci sono le cifre a parlare chiaro: Microcinema, che conta su 250 sale collegate per eventi in diretta (gli schermi digitali in Italia sono circa 600), 550 mila spettatori e un giro di 3,4 milioni di euro al box office tra film e lirica, ha venduto 20 mila biglietti solo per la Carmen scaligera di due anni fa. A dispetto di un prezzo che supera i 10 euro. «Per noi non c´è solo ritorno d´immagine - spiega Carlo Maria Cella del teatro milanese - ma anche economico, grazie allo sfruttamento dei diritti regolato dagli accordi con Rai Trade». Sei sono i titoli annuali trasmessi, in diretta, in 63 sale del circuito Microcinema, ma la Scala non si è fermata all´Italia. Grazie all´accordo con il network statunitense Emerging Pictures, è presente in 360 cinema del mondo. Mai come il Metropolitan di New York, che ha creato una società ad hoc «investendo 15 milioni di dollari, e dotando la sala di un sistema stabile di riprese e trasmissione. In questo modo, però, il teatro rischia di trasformarsi in un set cinematografico invasivo» conclude Cella. Altre case d´opera italiane hanno deciso di assaggiare il digitale. Da Torre del Lago con una Tosca proiettata nel circuito Digima, al Maggio Musicale Fiorentino. Che, dopo la diretta dello stesso capolavoro pucciniano in 5 sale toscane tramite la Mediateca regionale, adesso sta trattando lo sbarco in tutta Italia con Microcinema con Aida, regia di Ferzan Ozpetek.