Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  febbraio 16 Mercoledì calendario

PAGAMENTI CON IL TELEFONINO, PER VOCE ARANCIO - MOBILE

Mobile payment, cioè pagamenti o trasferimento di denaro che avvengono tramite telefono cellulare. In Italia si stanno diffondendo solo ora, all’estero, negli Stati Uniti o Giappone soprattutto, sono già una realtà affermata. Un esempio: da fine gennaio si può pagare in tutti gli Starbucks (la famosa catena di caffetterie) degli Stati Uniti con iPhone, iPod Touch e BlackBerry. Occorre soltanto scaricare, gratuitamente, un’applicazione che funziona come una Starbucks Card virtuale e si ricarica con la carta di credito. Starbucks crede ci sia un mercato per questo genere di pagamenti, considerando che quasi un terzo dei suoi clienti americani usa lo smartphone.

ITALIA In Italia l’85% della popolazione ha un telefonino e una persona su tre uno smartphone. La penetrazione dei cellulari è quindi maggiore di quella delle connessioni a Internet, che coprono poco più della metà della popolazione italiana.

PARMA Ma come si paga col cellulare? Ci sono vari modi per farlo, dato che con mobile payment ci si riferisce a una gamma di servizi molto ampia. Ecco, per esempio, come funziona il pagamento dei parcheggi nel comune di Parma: bisogna registrarsi e acquistare una parkcard fornendo il proprio numero di targa. Al momento del parcheggio occorre mettere sul cruscotto la carta prepagata e inviare a un numero stabilito un sms con il proprio numero di targa. L’utente riceve un messaggio di conferma che lo informa su credito utilizzato e credito residuo. Del servizio può usufruire chiunque abbia un cellulare, indipendentemente dalla compagnia telefonica. La procedura elimina l’uso di biglietti e parcometri, consentendo di aggiornare la durata della sosta da qualunque luogo, senza bisogno di tornare al parcheggio. Sempre nel settore dei trasporti c’è anche la piattaforma per il pagamento via cellulare del parcheggio Telepark, attiva in trenta comuni, ognuno con le proprie regole e tariffe.

PAY PER VIEW Altro esempio, Sky e Mediaset Premium, che offrono la possibilità di effettuare pagamenti pay per view via sms. C’è poi un accordo tra Telecom Italia e Movincom per acquistare via cellulare biglietti per viaggi, soste parcheggio, tagliandi per impianti di risalita di sci alpino. Anche con Trenitalia si può comprare il biglietto tramite cellulare.

CATEGORIE Il mobile payment, dice un’indagine effettuata su un campione di utilizzatori di telefono mobile tra i 18 e i 55 anni, potrebbe essere un’opportunità per innovare e rendere più efficiente il sistema dei pagamenti, intercettando ambiti d’uso del contante. Ma chi sono gli utilizzatori, più o meno potenziali, di questo tipo di pagamento? Principalmente tre categorie. Native Mobile: giovani adulti avvezzi alla tecnologia e già abituati a un uso del cellulare plurifunzionale (telefonata, sms, musica, agenda, internet, eccetera). Light banking fans: utilizzatori evoluti delle carte (come tali sostenitori della dematerializzazione del danaro) e propensi all’innovazione sia nel banking sia nell’ambito tecnologico. Infine, ci sono gli adulti con discreta dimestichezza tecnologica: già abituati (in genere per lavoro) a utilizzare soluzioni tecnologiche evolute (smartphone, BlackBerry ecc.).

FUTURO Oggi il mercato dei mobile payment vale quasi 200 milioni di euro, con netta prevalenza (nel 78% dei casi) di pagamento sosta e ricariche telefoniche. Nei prossimi due anni, a livello globale, si dovrebbe raggiungere quota 600 miliardi di dollari. Per quanto invece riguarda il futuro di questo tipo di pagamenti nel nostro Paese, tocca pazientare: la tecnologia è già pronta e collaudata, ora bisogna aspettare che anche gli utenti si sentano pronti. A fronte di un potenziale di circa 48,6 milioni di utenti di telefonia cellulare, l’anno scorso solo 486mila hanno pagato col telefonino. Il loro scontrino medio è stato di 3,60 euro. Un dato su tutti può aiutare a capire quanto l’Italia sia indietro in questo mercato: in Gran Bretagna la sola eBay su mobile ha un valore cinque volte superiore al totale del settore nel nostro paese.

PROBLEMI Alessandro Perego, responsabile scientifico Osservatorio Nfc & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano: «Da noi mancano ancora progetti a larga diffusione, comparabili con i migliori progetti a livello mondiale». I problemi maggiori: «La mancanza di circolarità dei servizi, la complessità del processo di attivazione per l’utente e la ridotta attività promozionale».

SODDISFATTI Nonostante tutto, gli ancora pochi che in Italia si servono dei mobile payment si ritengono soddisfatti. Secondo una ricerca effettuata su coloro che pagano la sosta via cellulare, il 55% è soddisfatto, lo utilizza frequentemente il 68%, e quasi tre quarti sono disposti a provare altri servizi. Motivi di apprezzamento: la comodità, la velocità del pagamento, la facilità ecc.

SERVIZI I servizi di cui nella maggior parte dei casi si può usufruire sono due: il Mobile Remote Payment, che abilita il pagamento a distanza tramite rete cellulare (Gsm, Gprs, Umts, Hsdpa, ecc.), molto attivo nel settore dei trasporti e nell’intrattenimento, e il Mobile Proximity Payment, che consente invece il pagamento “in prossimità” tramite tecnologie a corto raggio (come RFId, Nfc in particolare, o il Bluetooth).

ESTERO I casi di successo a livello internazionale: Plusdial, che ha venduto dal 2002 oltre 53 milioni di biglietti del trasporto pubblico locale in Svezia, Finlandia, Belgio e Turchia; PingPong in Belgio, che offre una piattaforma di servizi fra cui il pagamento della sosta via sms (ad Anversa utilizzato nel 50% dei casi); i servizi della piattaforma GCash nelle Filippine, Obopay in Usa, Africa e India, M-Parking in Estonia.

AFRICA Il continente africano è un vero campione nella diffusione della tecnologia mobile payment. Secondo le Nazioni Unite oltre 350 milioni di africani possiedono un cellulare, ma il numero di persone che hanno aperto un conto bancario rimane molto basso (solo il 20% del totale). Quale soluzione è stata escogitata per ripianare questo gap? Semplice: se gli africani, fisicamente, non hanno facile accesso alla banca, allora bisogna portare la banca a casa loro. E il mobile payment è il miglior mezzo. Oggi nel continente africano più di ottanta banche hanno attivato questo servizio: costa dagli 0,15 ai 0,78 dollari all’anno e nel solo Sudafrica hanno aderito in 50mila.

GIAPPONE In Giappone si registrano 60 milioni di telefonini con antenna Nfc e oltre un milione di esercenti con Pos contactless. Altri esempi di successo nel mondo: Payez Mobile a Nizza in Francia (2.500 telefoni distribuiti e mille retailer coinvolti), Mobile Shopping a Sitges, in Spagna (1.500 utenti e 500 esercenti), Visa PayWave a New York ecc.

WIRELESS Near Field Communication (Nfc) è una tecnologia sviluppata da Philips e Sony, che fornisce connettività wireless da molto vicino, fino a un massimo di 10 cm. Andrea di Turi: «La Nfc è basata sulle etichette Rfid (Radio Frequency Identification): sono microchip dotati di antenna e batteria che permettono di ricevere e trasmettere informazioni in radiofrequenza, identificando automaticamente oggetti o persone quando si trovano a distanza ravvicinata (molto utilizzata ad esempio nel settore della logistica). Grazie a questa tecnologia, è possibile quindi pagare con il cellulare avvicinandolo fisicamente ad un lettore Pos (Point of sale, punti di vendita), cioè un lettore di prossimità simile a quelli presenti nella maggior parte degli esercizi commerciali per i pagamenti effettuati tramite carta di credito o bancomat. Che però, per essere attivato, non ha bisogno del contatto fisico con lo strumento di pagamento, in questo caso il telefonino» (da soldionline.it).

ADVERTISING Ma non sono solo i pagamenti fatti tramite cellulare che aumentano, cambia in generale il mondo dei cellulari. Nel 2010 gli investimenti in Mobile Advertising – cioè la pubblicità per cellulari – da parte delle aziende italiane sono cresciuti del 15%, portando il mercato a un valore di 38 milioni di euro. Inoltre oltre 20 dei primi 100 operatori di commercio elettronico hanno attivato il canale mobile. Il giro d’affari è sui 12 milioni di euro.