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 2011  febbraio 16 Mercoledì calendario

APPLE: SALE IL LAVORO MINORILE IN CINA

Un rapporto pubbli­cato dalla Apple ha rivelato che nel 2010 i funzionari dell’a­zienda hanno trovato ben 91 bambini impiegati ille­galmente in fabbriche sue fornitrici, nove volte in più rispetto all’anno preceden­te, e che 137 dipendenti di una fabbrica a Suzhou, in Cina, hanno presentato sintomi da avvelenamento da “n-esano”, un potente solvente che può provoca­re gravi neuropatie se ma­neggiato senza cautela. Ap­ple fino ad ora si era rifiu­tata di confermare gli che vi fossero stati casi di avvele­namento.
Dal rapporto – i cui dettagli sono stati pubblicati dal Guardian – emerge inoltre che meno di un terzo delle fabbriche cinesi dove ven­gono realizzati i prodotti Apple rispettano il codice dell’azienda sugli orari di lavoro, che impone ai lavo­ratori un massimo di 60 o­re alla settimana e minimo un giorno libero. Per quan­to riguarda il lavoro mino­rile, l’azienda ha dichiarato di aver introdotto controlli più severi dopo essersi ac­corta che in molti casi le età dei ragazzi venivano falsifi­cate. Una scuola che aveva organizzato l’impiego di al­cuni giovani è stata denun­ciata alle autorità per aver fornito loro documenti fal­si, mentre un fornitore del­l’azienda ha perso il con­tratto dopo che nella sua fabbrica erano stati scoper­ti a lavorare 42 bambini.
La pubblicazione del rap­porto rappresenta una mossa insolita da parte di Apple, che normalmente si rifiuta di rivelare con quali fabbriche ha stretto accor­di per la realizzazione dei suoi prodotti. Ma in segui­to a una serie di suicidi av­venuti lo scorso anno nelle fabbriche della Foxconn, u­na grande azienda cinese specializzata in elettronica e che per Apple produce i-Pod, iPad e iPhone, la com­pagnia americana è stata costretta ad una maggiore trasparenza sulle condizio­ne di lavoro nelle sue a­ziende appaltatrici.
Riguardo ai casi di avvele­namento, l’ambientalista Ma Jun ha dichiarato che è positivo che Apple abbia fi­nalmente riconosciuto il problema.