Paolo Manzo, Il Secolo XIX 14/2/2011, 14 febbraio 2011
PERÓN-PERÓN, LA RIVOLUZIONE AL BAR
Un bar ristorante dedicato al generale Juan Domingo Peróne alla sua seconda delle tre mogli avute, ma certamente la più importante, Evita dal nome che non lascia dubbi “Perón Perón”, in uno dei quartieri storici di Buenos Aires, quello di Palermo, ribattezzato recentemente Palermo Hollywood per il quadrilatero in esso circoscritto dedicato alla moda e al fashionsystem.
L’idea è venuta a tre producer televisivi argentini, Fabiana Segovia, María Laura Anselmi e Daniel Nareso ed è l’ulteriore conferma di quello che in questo paese dell’America Latina è da sempre una certezza. E cioè che il peronismo è una religione, anche se non ufficiale. Le due divinità acui tutti, indistintamente, sono fedeli dai poveri delle villas miserias all’attuale presidente Cristina Kirchner, peronista di sinistra, dagli intellettuali all’ex presidente Carlos Menem, peronista di destra – sono proprio Perón ed Evita.
Il successo del locale è stato immediato.
A pochi giorni dall’apertura i tre Producer non sanno più come gestire il flusso di clienti e, soprattutto, dove mettere i soldi.Già, perché se era prevedibile che il bar ristorante che serve il cocktail “descamisado” e la mousse “cabecitanegra”, si trasformasse in un covo di supporter dei due miti peronisti per eccellenza,una sosta al “PerónPerón” a un passo anche dalla Recoleta nel cui cimitero è ospitata la tomba di Evita, è già un must anche per i turisti.
«Siamo stati presi d’assalto da chi viene a visitare Buenos Aires», conferma soddisfatta al SecoloXIX una delle proprietarie del locale al 33%, María Laura Anselmi, produttrice di Telefé, una delle tv private più seguite nel paese del tango. Anche perché, spiega, molti passeggiando entrano incuriositi dall’aspetto «quasi museale del nostro bar ristorante».
Oltre al nome del locale che rievoca l’incipit della canzone più popolare tra i peronisti–“PerónPerón, che grande sei, mio generale e compagno”–all’interno sono conservate reliquie, più o meno autentiche, della coppia presidenziale che dopo la Seconda Guerra Mondiale trasformò l’Argentina in una delle superpotenze mondiali. A partire da un vero e proprio altare centrale dedicato a Evita, con candele bianche votive perennemente accese. Sopra al quale fissa il visitatore un ritratto a olio della moglie di Perón in versione glamour, con sorriso rassicurante e collo cinto da gioielli, il tutto attorniato da santini votivi,messi lì, assicurano i proprietari, dai tanti fan di Evita.
Ce n’è anche uno che raffigura Néstor Kirchner, l’ex presidente morto di recente e già asceso, nell’immaginario collettivo peronista, all’empireo. Per non farsi mancare nulla, ai piedi dell’altare fa bella mostra
di sé“ikiku”,ovvero il Dio della mitologia degli indios aymara, un regalo nientedimeno del presidente Evo Morales. Il“PerónPerón” è infatti, amato da chi segue i trend di moda ma è anche frequentato da politici e dalle più alte sfere del governo Kirchner. A partire dal ministro dell’Economia, Amado Boudou a quello del Lavoro, Carlos Tomada passando per deputati e sottosegretarida far invidia al Parlamento.
Se dunque nell’iconografia mistico-politica argentina mancava un “santuario moderno” della coppia “Generale PerónEvita” ora, nel raffinato Quartiere di Palermo Hollywood, la lacuna è stata colmata. E con dovizia di particolari. Come dimostra l’orologio d’epoca marca Cronos, appeso a una parete e fermo alle 20,25, l’ora in cui Evita morì all’età di 33 anni il 26luglio del 1952 o, come si legge sulla parete del locale, «entrò nell’immortalità».
Per non raccontare del “salone degli operai”, uno degli ambienti più caratterizzati del“ PerónPerón”, dove è appesa in bella mostra la tessera del “primo Lavoratore dell’Argentina”,alias ça va sans dire Juan Domingo Perón.
«Anche il peronismo può essere cool», assicura con il sorriso stampato in viso Daniel Narezo, uno dei proprietari del bar. E, a giudicare dagli incassi, come darg