BRUNO RUFFILLI, La Stampa 15/2/2011, pagina 23, 15 febbraio 2011
Anche gli smartphone giocano con il 3D - Al Mobile World Congress che si è aperto ieri a Barcellona i nuovi cellulari sono quasi tutti rettangoli neri con pochissimi tasti
Anche gli smartphone giocano con il 3D - Al Mobile World Congress che si è aperto ieri a Barcellona i nuovi cellulari sono quasi tutti rettangoli neri con pochissimi tasti. Simili all’esterno, non sono troppo diversi neppure all’interno, dove pochi produttori di chip e sistemi operativi si contendono un mercato cresciuto di oltre il 60% nel 2010. Apple ha aperto la strada degli smartphone con l’iPhone e potrebbe quest’anno replicare con un modello più piccolo, ma negli Usa è stata sorpassata da Android, il software di Google. Sono i due ecosistemi più ricchi, quelli con più app (i programmi da installare sugli apparecchi, gratis o a pagamento), quelli che i consumatori apprezzano maggiormente. In mezzo, Rim con il Blackberry, e Windows Phone 7 di Microsoft, che potrebbe trovare nuovo slancio nel recente accordo con Nokia. Per l’hardware, i giganti in campo sono Qualcomm, Amd, Intel, da cui arrivano la maggior parte dei chip, seguiti dalle due coreane Lg e Samsung. Senza occhialini Con schieramenti così compatti, è inevitabile che i supertelefonini si assomiglino. Le novità più curiose arrivano da Sony, che ha presentato l’Xperia Play, ibrido tra cellulare e console portatile per videogiochi, e da Lg, con uno smartphone 3D da vedere senza occhialini. Lo schermo dell’Optimus 3D funziona come le vecchie cartoline stereoscopiche: all’occhio destro arriva un’immagine, al sinistro un’altra, leggermente diversa, poi il cervello ricostruisce l’illusione della profondità. Il sistema è simile a quello della console Nintendo 3DS, ma i videogiochi 3D per Android si contano sulla punta delle dita, e anche i video sono pochissimi. Immagini e filmati si possono creare da soli, grazie alle due fotocamere integrate nell’Optimus; per vederli in tv, però, servono sempre gli occhialini. Futuro e presente I giapponesi di DoCoMo espongono prototipi di apparecchi con 3D tattile: se si tocca l’immagine con uno stilo, questo vibra, come se fosse stato colpito dalla figura in movimento. Se non bastasse, c’è anche un telefonino che traduce istantaneamente il parlato in più lingue. Al Wmc molto spazio è dedicato poi al cloud computing: basta connettersi a internet per accedere dal cellulare ai contenuti del pc di casa senza sincronizzarli ogni volta. Il vantaggio? Meno memoria nel telefonino, quindi prezzi più bassi. Questo è il futuro, più o meno prossimo. Il presente della telefonia mobile invece ha molte facce ancora poco conosciute, come i servizi per monitorare a distanza la salute dei pazienti, o i pagamenti via cellulare, che stanno per sbarcare anche in Europa. E se da anni in Giappone è possibile fare acquisti usando il telefonino come un bancomat, fra poco in Spagna potrebbe servire anche da carta d’identità: Telefonica ha infatti presentato il progetto «Mobile id», per registrare i dati personali sul cellulare e accedere a servizi bancari e istituzioni pubbliche. Il mercato a tavoletta Dopo i 15 milioni di esemplari del 2010, quest’anno l’iPad rimarrà il tablet più venduto, forte di un nuovo modello previsto in primavera, anche se l’ascesa dei concorrenti è veloce. Tra i 1300 espositori della più grande fiera di telefonia non c’è Apple, ma c’è Samsung, che ha presentato la seconda versione del Galaxy Tab, lanciato cinque mesi fa. Basato su Android 3.0, ha uno schermo da 10,1 pollici contro i 7 del modello precedente, e una fotocamera da 8 Megapixel: ottima ma scomoda da usare, viste le dimensioni. Sul mercato delle tavolette si stanno lanciando tutti i produttori, con l’eccezione - per ora - di Sony Ericsson, come pure parecchi operatori (tra cui Poste italiane). Interessante è il Motorola Xoom, coraggioso il tablet di Hp, basato sul sistema operativo di Palm. Acer scommette su Windows Phone 7, mentre Rim, dopo il Blackberry, punta sul PlayBook; Lg porta il 3D sul tablet Optimus Pad. Tutti nei negozi tra qualche mese, a prezzi però quasi sempre allineati con l’iPad, quando non superiori.