La Stampa 15/2/2011, 15 febbraio 2011
LETTERE
Il 17 marzo 2011 compirò 75 anni, ma se fosse dipeso da me avrei preferito vivere nell’800, per partecipare al Risorgimento e alla nascita dell’Italia unita. Sono veramente sconcertato per le prese di posizione di alcuni organi istituzionali circa la possibilità di festeggiare o meno il 150˚ anniversario dell’Unità d’Italia.
Da fedele mazziniano e con spirito garibaldino, invito tutti i cittadini a compiere un atto di disobbidienza civile, per partecipare alle varie celebrazioni indette per il 150˚. D’altra parte, il mondo è nato proprio con un atto di disobbedienza, per cui mi sembra più che lecito prendere una sacrosanta iniziativa anche contro le incertezze di chi ci governa...
Lo scrittore Maurizio Maggiani, in un suo intervento, ha riferito che il poeta inglese Carlyle definì Mazzini e i patrioti che fecero l’Italia «carne macinata per l’universo». E Maggiani afferma, fra l’altro: «Chi ha partecipato all’epopea del Risorgimento si sentiva ed era italiano assai prima che esistesse l’Italia. Ma le vite di quegli uomini, le loro storie, ciò che per mente e mano loro è accaduto, la vastità di quei decenni, la tragica bellezza di quelle imprese che li hanno scanditi, sono andate perse, e nello smarrirsi della memoria si è andato perdendo il loro senso, che è il senso dell’identità e dell’appartenenza nazionale». Coraggio Italia.
Danilo Ballardini, Forlì