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 2011  febbraio 14 Lunedì calendario

CARTUCCE DIFETTOSE, LA POLIZIA È SENZA MUNIZIONI - ROMA

Le cartucce provenienti dalla Repubblica Ceca sono difettose. E la Polizia italiana resta senza munizioni per le esercitazioni del personale. La notizia è contenuta in una circolare firmata da Vincenzo D´Agnano, direttore del Servizio Logistico del Ministero dell´Interno, che ha come oggetto "munizionamento calibro 9 Nato parabellum e da esercitazione: comunicazione indisponibilità". «Come è noto - scrive D´Agnano - a seguito di diversi inconvenienti verificatisi nel corso delle esercitazioni di tiro presso Uffici e Reparti del territori nazionale, è stata disposta cautelativamente la sospensione di 8 lotti di cartucce calibro 9 prodotte nel 2009 dalla ditta Sellier&Bellot, e 5 lotti dell´anno prima». Si tratta di svariati milioni di cartucce. «La disponibilità residua - spiega il direttore del Servizio Logistico - che costituisce scorta nazionale per eventuali situazioni emergenziali e per assicurare il regolare svolgimento dei corsi di formazione, è esigua». Pertanto, fino a quando non ci sarà un nuovo acquisto («dopo luglio»), «non potranno essere prese in considerazione e soddisfatte richieste di munizionamento». Spiega cosa sia successo Enzo Letizia, segretario dell´Associazione nazionale funzionari di polizia: «Durante le esercitazioni in più casi le cartucce ceche sono esplose. Il difetto è verosimilmente causato da una polvere da sparo troppo "vivace" (che costa anche la metà di altra polvere di maggiore qualità), che determina una sovrapressione all´interno del bossolo quando si fa fuoco». La vicenda ha scatenato la reazione bipartisan dei poliziotti i cui sindacati, domani, incontreranno il vicecapo della Polizia Paola Basilone per parlare di tagli ai bilanci. Il sindacato di area centrodestra Ugl-Polizia chiederà, ha annunciato il segretario nazionale Filippo Girella, «l´immediata apertura di una indagine interna per verificare se l´uso di proiettili difettosi abbia arrecato rischi per la salute e la sicurezza dei poliziotti. Perché è stato acquistato materiale straniero quando quello italiano è di primissima qualità? Se si appurasse che per risparmiare qualche euro è stata messa a repentaglio la salute degli agenti, sarebbe davvero grave e qualcuno ne dovrà rispondere». «In questi due anni - osserva Claudio Giardullo, della Silp Cgil - il numero delle scuole per agenti s´è dimezzato. Ora arriva questa riduzione dell´addestramento al tiro che, se non è costante, pregiudica l´efficacia e la sicurezza dell´intervento degli agenti». «Questo è l´ennesimo scandalo causato dal taglio dei fondi alla Sicurezza - tuona Franco Maccari, segretario del sindacato "indipendente" Coisp - bastano pochi lotti di proiettili difettosi per paralizzare l´attività di tutta la polizia di Stato. Siamo allibiti di fronte a questi appalti al ribasso che hanno come unico scopo abbattere i costi, incuranti delle conseguenze. Invitiamo i poliziotti italiani a controllare il proprio munizionamento e, se risulterà quello difettoso, chiederemo a tutti di riconsegnare le armi». «Se da una parte il ministro dell´Interno Maroni lancia l´allarme terrorismo - conclude Giuseppe Tiani, del Siap - e dall´altra siamo senza munizioni per le esercitazioni, immaginiamo come siamo messi con macchine e altri mezzi logistici. È impensabile che un Paese occidentale come il nostro sia ridotto a comunicare con una circolare di essere senza munizioni. Ma non potevano controllarle quando le hanno acquistate? E ora chi pagherà i danni dei lotti difettosi?».