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 2011  febbraio 13 Domenica calendario

ORA I BLOGGER VOGLIONO LA PAGA


«Hey Arianna, ti avanza qualche spicciolo?». Circa 500 dei 3 mila blogger collaboratori non pagati (oltre a una novantina di redattori assunti) che scrivono per l’Huffington Post (www.huffingtonpost.com), il sito di news fondato da Arianna Huffington e appena ceduto al colosso America Online per 315 milioni di dollari, non ci stanno più a lavorare gratis.

Subito dopo l’acquisizione Arianna aveva inviato un’email ai suoi blogger: «I vostri post avranno un impatto ancora maggiore sulla conversazione globale e locale. Questo è l’unico vero cambiamento che noterete: più persone che leggono quello che scrivete».

Il patto era: io vi offro una platea enorme di lettori - l’Huffington Post può raggiungere punte di 117 milioni di visitatori unici mensili - e voi in cambio lavorate gratis. Un accordo che poteva funzionare finché il sito era nella sua fase pionieristica, meno adesso che le cifre sono sul tavolo: la stessa Huffington percepirà da Aol un salario di 4 milioni di dollari all’anno.

Le critiche non sono arrivate solo dai blogger, ma anche da giornalisti professionisti: «Per farvi un’idea del modello di business dell’Huff Po - scrive Tim Rutten del Los Angeles Times - immaginate una galera con schiavi ai remi e pirati al timone». Dan Gilmor, noto blogger, su Mediactive scrive che sarebbe «etico iniziare a pagare i blogger» e Douglas Rushkoff del Guardian sintetizza: «Finisce la giustificazione per scrivere gratis: lo facevo volentieri per Arianna. Non lo farò per Aol».