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 2011  febbraio 14 Lunedì calendario

L’EVASIONE SILENZIOSA: UN QUARTO DELLE FAMIGLIE NON PAGA IL CANONE RAI - A

centocinquant’anni dall’unità, l’Italia si racconta. Da Collobiano a San Cipriano d’Aversa, dal Piemonte alla Campania, da un comune di 130 anime a una cittadina di 13mila abitanti. E lo fa con poco più di 110 euro. Questa la somma che i cittadini del paese, famiglia per famiglia, dovrebbero pagare alla Rai per il canone annuale.

Dovrebbero, appunto. Meglio non spingersi oltre il condizionale, perché il "dovere" stabilito per legge, nel percorrere il migliaio di chilometri della penisola, si declina in un arcobaleno dalle numerose sfumature.

Così, se in media una famiglia su quattro non apre il portafoglio per l’abbonamento, succede invece che a Collobiano, in provincia di Vercelli, le 37 famiglie del paese paghino il canone con sabaudo senso del dovere. E un po’ di malumore perché, «ahimè – spiega al Sole 24 Ore il sindaco – dalla conversione al digitale, in paese i canali Rai si vedono davvero male...».

A molti dialetti di distanza, nel cuore del Regno di Napoli – ma in provincia di Caserta – le famiglie di San Cipriano d’Aversa rispondono all’obbligazione annuale del canone con voce impercettibile. Come se quel 7 per cento di paganti, potesse solo sussurrare la propria diversità. Insomma, se per unire i sette stati d’Italia ci sono voluti circa due anni, per raccogliere la chiamata della radiotelevisione non ne sono bastati 56. E così, in tanti anni di tv, quel canone nato in bianco e nero e spinto dal successo dei quiz di Mike Bongiorno, non è riuscito a diventare stemma nazionale. E, in netto contrasto con il trend che ha caratterizzato la diffusione della scatola magica nelle famiglie italiane, quelle stesse, ormai da 13 anni, sono sempre meno disponibili a pagarne il costo annuale.
Il bilancio? I nuclei aumentano, gli abbonamenti pure, ma le famiglie in regola con il canone diminuiscono percentualmente. La frattura è tale che anche l’ultimo spot della Rai - tutto giocato sul suo ruolo di riunire terre separate da dialetti – ha provocato invece un’ampia ondata di proteste.