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 2011  febbraio 14 Lunedì calendario

Vuoi baby sitter o manager? Li trovi in rete con Facebook - Avete avuto bisogno di un imbianchino o di un operaio che facesse piccoli lavori a casa vostra? O di una babysitter, anche solo per una sera? Siete uno studente universitario che vuole offrire le sue conoscenze o un pensionato che vuole sentirsi utile? Da oggi, la risposta c’è, si chiama JobSlot, l’applicazione Facebook http://apps

Vuoi baby sitter o manager? Li trovi in rete con Facebook - Avete avuto bisogno di un imbianchino o di un operaio che facesse piccoli lavori a casa vostra? O di una babysitter, anche solo per una sera? Siete uno studente universitario che vuole offrire le sue conoscenze o un pensionato che vuole sentirsi utile? Da oggi, la risposta c’è, si chiama JobSlot, l’applicazione Facebook http://apps.facebook.com/jobslot realizzata dall’omonima startup italiana, che permette l’incontro tra domanda e offerta di servizi in modo semplice, veloce e gratuito. Job Slot è uno degli ultimi nati nel mondo di Internet e si rivolge a chi ha tempo libero (studenti, casalinghe, pensionati) e vuole valorizzarlo offrendo la propria professionalità o la propria passione attraverso un servizio; oppure a chi vuole liberare il proprio tempo, trovando una persona che svolga un servizio con competenza, nel luogo e nel momento desiderato. «L’idea di JobSlot nasce da una precisa esigenza: individuare un modo per far incontrare chi cerca un servizio con chi può offrire competenze mirate e tempo disponibile - spiega Davide Andreoni, Amministratore delegato. - Come piattaforma abbiamo scelto Facebook che è ormai un social network di massa e che oggi è lo strumento più utilizzato per cercare e offrire servizi. Abbiamo un obiettivo ambizioso: crescere e consolidarci in Italia ed esportare la nostra applicazione anche all’estero». L’idea di JobSlot nasce a fine 2007 da una precisa idea di business: dare valore al tempo, che sia tempo messo a disposizione per svolgere un servizio o tempo liberato. Successivamente, riceve il sostegno di un incubator e di alcuni investitori e trova un partner tecnologico che decide di investire nella azienda nascente, offrendo l’opportunità di concretizzare l’idea originaria. Nella primavera del 2010 JobSlot si trasforma e diventa una vera e propria società e oggi si presenta al mercato con l’omonima applicazione Facebook, che consente di realizzare il Job Slot, vale a dire l’incontro perfetto tra coloro che cercano e offrono servizi (Job) in un determinato tempo (Slot). Tutti in video. Più recente e diversa l’idea di FaceCv, che nasce dall’incontro nel 2010 di tre manager torinesi (Claudio Saporito, esperienza ventennale nel mondo Hr, Marco Ballauri del Conte, Direttore del personale, e Livio De Vito, titolare di una software house), che decidono di creare un nuovo portale di web recruitment. FaceCV, your Face, your FaceCv è un marchio di Ht Network, società autorizzata dal ministero del Lavoro per ricerca e selezione del personale, associata Assores. Per i candidati e i cercatori di lavoro, la società si è dotata di un proprio codice etico, che prevede tra l’altro che FaceCv non possa contenere annunci anonimi (senza ragione sociale e logo del cliente e che non accetta annunci di imprese multilivello (multi level marketing). Il meccanismo di funzionamento FaceCv è semplice. Ogni candidato che inserisce il proprio cv avrà gratuitamente la possibilità di stamparlo e salvarlo in formato Europass, uno strumento utile per i giovani che non hanno mai compilato un curriculum. Per le aziende, l’annuncio di lavoro diventa uno strumento di employer branding. La possibilità di inserire filmati aziendali fa conoscere meglio l’organizzazione ai futuri talenti. L’azienda non riceve solo curriculum per gli annunci pubblicati su FaceCv e visibili su 15 motori di ricerca di lavoro, ma strumenti che permettono di conoscere meglio i candidati. Tra questi, le videopresentazioni, che possono registrare uno spot autopromozionale di 60 secondi con risposte a domande tipiche di un colloquio di selezione. Si tratta di videopresentazioni e non di videocurriculum: da un’analisi FaceCv, i candidati si trovano in difficoltà a raccontare l’intero percorso professionale davanti ad una web-cam, ciò che può essere penalizzante per la persona che non buca il video. Inoltre per il selezionatore il videoCv non permette una lettura d’insieme e rischia di essere noioso e non attrattivo. La videopresentazione, invece, è uno spot del candidato e non è sostitutiva del curriculum vitae, ma un mezzo in più. Senza contare poi il risparmio in termini di spostamenti, abbattendo così i costi e le trasferte.