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 2011  febbraio 14 Lunedì calendario

Liberarsi della moglie grazie al terrorismo - Diciamo che è una storia di San Valentino al contrario

Liberarsi della moglie grazie al terrorismo - Diciamo che è una storia di San Valentino al contrario. Un funzionario dell’ufficio immigrazione britannico ha trovato il modo di ripudiare la moglie senza ricorrere al giudizio del tribunale o al decreto divino della Shariah. È bastato un furtivo digitare di tasti con cui ha inserito il nome della consorte nell’elenco delle persone sospettate di avere legami con il terrorismo. Ovviamente prima si era prodigato per convincerla a partire. «Da quanto non vedi i tuoi, cara? Perché non vai a trovarli in Pakistan?». Il Daily Mirror, che racconta la vicenda senza svelare i nomi, non descrive la donna. Peccato, si sarebbe curiosi di sapere come possa apparire una persona che desta una simile granitica insofferenza, per non dire odio. Pronta a imbarcarsi sull’aereo di ritorno, la moglie si sente dire che non potrà partire. Non le spiegano neppure perché. «Fortuna che mio marito lavora all’immigrazione», avrà pensato. Telefona affannata. Da Londra, lui giurerà apparentemente scosso: «Ci penso, io. Non ti preoccupare». Sullo sfondo si sente appena il botto di una bottiglia di champagne. Risultato: la signora resta in Pakistan tre anni. Trentasei mesi! E sarebbe rimasta anche di più se il diavolo, come noto, non avesse dimenticato di fare il coperchio anche a questa storia. Che funzionario solerte è diventato. Decidono di promuoverlo. Per farlo dovranno inserirlo in un nuovo livello di sicurezza che richiede un’indagine più approfondita sulla sua vita privata. Viene fuori così che il promuovendo ha una moglie sulla lista dei terroristi. Quando gli chiedono una spiegazione è costretto a raccontare tutto. D’un colpo riacquista la moglie e perde il lavoro. La poveretta può lasciare il suo esilio asiatico e tornare a casa anche se non più da quell’orco del marito. Come nel mito greco di Filemone e Bauci ma al contrario: una reciproca eterna repulsione. Spentesi le risate grasse e la retorica da bar sport globale che ha fatto diventare l’ex funzionario una leggenda per i colleghi, resta una non piccola inquietudine. Possibile che nella nostra «universal caserma» basti lo scarabocchio di qualcuno che dovrebbe persino volerci bene per precipitare in un immeritato inferno poliziesco?