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 2011  febbraio 12 Sabato calendario

QUASI QUASI MI FACCIO UN

B&B - Donne (soprattutto) ma anche uomini, liberi professionisti, casalinghe e studenti, con un buon livello di istruzione, confidenza con le lingue e un sogno trasversale: dedicarsi a una passione inespressa. I dati diffusi dalla Bit, la Borsa internazionale del Turismo che ogni anno registra le tendenze dei viaggiatori (dal 17 al 20 febbraio a Milano), fotografano una nuova categoria: i sognatori con i piedi per terra, che non hanno trovato il paradiso a Bora Bora, ma a casa propria. Trasformandola, casomai, in un paradiso per gli altri.
Silvana Santamaria, ex commerciante di arredamento a Genova, 5 anni fa, durante un pranzo di Natale, ha deciso di aprire il suo casale di Celle Ligure agli altri. Poche stanze e un pergolato che è diventato, a colazione, il punto di incontro tra i proprietari di casa e gli ospiti della «Natta di Monte Tabor» , che oggi è un’azienda agraria e un bed &breakfast. Stranieri e italiani, la famiglia con i bambini ma anche l’amministratore delegato in fuga segreta con la sua assistente. «Abbiamo accolto a casa nostra tante persone, ma mai una volta ci siamo detti "chi ce lo ha fatto fare": in vacanza la gente è più rilassata e mostra il volto migliore» . La ricetta del successo è l’equilibrio tra privacy e convivialità. «Mi preoccupo di prenotare il ristorante o il battello, la mattina preparo la colazione, mi siedo con gli ospiti, se qualcuno ne ha voglia metto in piedi la scuola di cucina, ma senza mai essere invadente» . Sono nate amicizie che durano nel tempo. «L’altroieri ho incontrato a Genova una cliente che vive in Svizzera. Lei mi ha portato la cioccolata, io un cestino di marmellate fatte in casa» .
Nelle Eolie, a Stromboli, Annamaria Famularo, ex commerciante con il pallino delle tradizioni da tramandare, ha voluto condividere tutto il suo mondo con un turismo raffinato, ecologista e in perenne lista d’attesa per le due uniche stanze del bed &breakfast «Solemare» . Porzioni di casa arredate con pezzi di famiglia e rifornite dei prodotti della fattoria dove gli animali hanno un nome, come la capra ingorda Mangiafreno. Aprire, rispettando lo stile originale, non è stato semplice. «Le carte stabilivano che rivestissi ogni superficie di marmo e che mettessi un cancello automatico, qui, a Stromboli...» . È finita che il cancello manuale è stato dipinto con i colori dell’isola, la cisterna d’acqua l’ha costruita il marito e la mattina si fa colazione con uova fresche, bruschette e fichi. Per Annamaria, cresciuta in una famiglia di nove figli, era indispensabile «allargare» il suo nucleo. «Non avevamo bisogno di arrotondare: l’idea delle stanze è venuta ai clienti che arrivavano per comperare i capperi e il miele, sono stati loro a chiederci di "far parte"del nostro mondo» . Il gioco è valso la candela? «A Natale arrivano a Stromboli i cartoncini d’auguri scritti a mano, un gesto d’affetto per me che non amo le mail: sono certa che ne è valsa la pena» . Per la milanese Barbara Micheletto, 36 anni, ex pierre nel campo della moda, la scelta è coincisa con una nuova stagione professionale. Insieme alla sorella ha studiato il recupero della vecchia casa di ringhiera di famiglia. Le palazzine di fine Ottocento sono state trasformate nel bed &breakfast «Trovailtempo» , dove le stanze sono «a misura» d’ospite: se ama i fiori troverà in camera dei libri di giardinaggio, se apprezza la pausa tè, una selezione di tisane. Uomini d’affari, stilisti: la clientela è abituale e affezionata, ma il percorso è stato «difficile e costoso» , confessa Barbara. Le leggi variano da regione a regione, ma in linea generale l’alloggio deve avere al massimo 3 camere, essere conforme alle norme di sicurezza degli impianti elettrici e rispettare le norme igieniche (www. anbbi. it). «Se l’intento è creare qualcosa di speciale, bisogna rimboccarsi le maniche. Io sono stata appoggiata dalla mia famiglia, chi non ha le risorse necessarie è meglio che non si avventuri» . Il gioco di squadra familiare è stata la marcia in più anche per Gianni e Vittoria Pugliese, fratello e sorella che nella zona archeologica dei Sassi di Matera hanno aperto il bed &breakfast «Le Malve» . «Grazie alla legge 771 del 1986 che consentiva il recupero dei Sassi abbiamo ristrutturato una vecchia proprietà che all’inizio doveva essere la nostra abitazione. Solo dopo abbiamo deciso di aprirla agli ospiti: ci siamo buttati a capofitto nell’impresa, mia madre cuciva le tende, mia sorella e mia moglie perlustravano i negozi in cerca di arredi. Le prime volte accoglievamo i clienti con un buffo picchetto familiare: sentivamo davvero di farli entrare a casa nostra» .
Per l’ex agente di viaggi Rossana Cavalieri è finita addirittura con uno «sfratto» . «Casa Calicantus» , il bed &breakfast nato a Milano nel 2005 al piano superiore della villetta dove vive con il marito, è piaciuto così tanto che non facevano in tempo a esaudire le richieste. «Così abbiamo deciso di andarcene altrove per far spazio ai clienti: ci trasformeremo in affittacamere, ora abbiamo troppe stanze per essere un B&B» . Il bilancio, cambio di domicilio incluso, è positivo. «Tornassi indietro lo rifarei, non per i guadagni ma per la gioia di andare in India e poter fare riferimento ad amicizie nate a casa mia» .
Michela Proietti