Nicholas Farrell, Libero 11/2/2011, 11 febbraio 2011
È PROVATO: I COMUNISTI MANGIANO I BAMBINI
Secondo la leggenda metropolitana i comunisti mangiavano i bambini ma la sinistra italiana, anche quella post-comunista, offesa, ha sempre replicato alla battuta: «È una cagata!». Invece, è vero. E ora abbiamo delle prove schiaccianti.
Sì, perché, in America, in questi giorni, è uscito un libro, Bloodlands, scritto da Timothy Snyder, un professore di peso dell’Università di Yale, che elenca la crudele verità. Snyder ha pescato negli archivi dell’ex Unione Sovietica e ha trovato delle cose allucinanti.
Cioè? Che i comunisti sovietici hanno veramente ammazzato e poi mangiato i propri bambini negli anni ’30 in Ucraina. E tanti. Questo libro, frutto di una ricerca approfondita, ha fatto molto scalpore in America e in Inghilterra, perché per l’ennesima volta costringe a paragonare il nazismo e il comunismo e a porsi la domanda chiave: quale dei due è stato il più crudele?
Contro ogni evidenza
Malgrado i numeri (vittime dei nazisti: 25 milioni; vittime dei comunisti: 100 milioni) il mondo dei salotti che si trova al comando della nostra cultura insiste: il comunismo sovietico va giustificato lo stesso perché voleva bene all’umanità, il nazismo no.
E così, a tutt’oggi, dare del comunista a qualcuno non è reato, anzi è quasi un complimento, mentre dargli del fascista o nazista è una calunnia. Certo, il comunismo viene osannato ancora, malgrado tutto, almeno in Italia. Ma la sinistra americana non è mai stata messa così male come quella italiana. Riesce, ad esempio, ogni tanto a ragionare.
Ed ecco Bloodlands che cita tanti documenti dagli archivi sovietici che raccontano cose abominevoli, tipo questo da una madre: «Un giorno, all’improvviso, i bambini sono diventati silenziosi, e ci siamo girate per vedere che cosa stava succedendo, e stavano mangiando il bambino più piccolo, cioè il piccolo Petrus. Stavano scuoiando dei pezzi dal suo corpo, e li stavano mangiando. E Petrus stava facendo la stessa cosa, stava scuoiando pezzi dal proprio corpo per mangiarli. Lui, mangiava quanto poteva. Gli altri bambini hanno messo le labbra sulle sue ferite per succhiare il suo sangue e l’hanno bevuto. Abbiamo tolto il bambino da quelle bocche affamate e abbiamo pianto».
Questo, cari lettori, è successo nell’Unione Sovietica di Stalin, quando tutto il mondo per bene, Palmiro Togliatti in testa osannava la rivoluzione
comunista in Russia. Ma vi rendete conto! Un
piccolo bambino, di nome Petrus, viene cannibalizzato da altri bambini affamati, e lo stesso Petrus mangia se stesso! Com’è stato bello il comunismo, compagni, no? E non finisce qui, ovviamente. Torniamo ai cannibali di Stalin. In Ucraina, fra il 1932 e il 1933, sono morti in 3 milioni. Per fame. Perché? Perché il compagno Stalin, in quegli anni, ha deciso di sequestrare tutta la raccolta agricola di quel Paese per mandarla alle altre repubbliche dell’Urss.
Commenta Ron Rosenbaum, in una recensione del libro di Snyder, sull’importante giornale online americano Slate: «Il libro di Snyder (...) ci costringe ad affrontare il problema della fame, e il cannibalismo ci aiuta a piazzare la fame dell’Ucraina in testa al dibattito sull’argomento non come una semplice sfortuna agricola ma come uno degli stermini di massa voluti nel Novecento».
Rosenbaum ci sta dicendo in parole povere: ma che differenza c’è fra un campo di sterminio nazista di nome Auschwitz e un Paese di sterminio stalinista di nome Ucraina? Hitler ha creato i campi di sterminio ovunque, specialmente all’estero in Polonia; Stalin d’altronde, ha fatto di un Paese intero, lontano da Mosca, un campo di sterminio. Hitler ha incarcerato le sue vittime in spazi piccoli; Stalin invece ha incarcerato i suoi in un Paese intero.
Nessun pentito all’orizzonte
Come mai, nessun comunista “ex post sempre” italiano si pente del comunismo? Come mai, al massimo, concede: i comunisti sovietici cinesi ecc. hanno sbagliato, non fu comunismo quello che hanno praticato? Come mai, il Pci ha preso negli anni dei miliardi da Mosca? Come mai il Pci ha appoggiato la Russia sovietica quando ha invaso la Ungheria nel 1956 e la Cecoslovacchia nel 1968?
Hitler mandava i suoi nemici “di razza” (ebrei, zingari, ecc) nelle camere a gas, Stalin, invece, fra l’altro, e ora si capisce al di là di ogni ragionevole dubbio, li ha mandati a morire o a diventare dei cannibali.
Parliamo un attimo di che cosa ha combinato il buon Stalin, nel suo piccolo, il cosiddetto Uncle Joe, in Ucraina.
Rosenbaum, l’autore della recensione del libro, scrive: «Non ho mai letto in vita mia
delle cose così terribili di quelle quattro pagine dedicate al cannibalismo che ho trovato in questo libro». Citiamo il libro (basato su fonti sovietiche): «Le famiglie uccidono i più deboli, di solito i bambini, e usano la carne per mangiare». In un caso, una madre, ad esempio, cuoce suo figlio maschio per dare da mangiare a se stessa e sua figlia. Chi è peggio a questo punto? Hitler o Stalin?
Cito ancora il libro di Snyder: «Nei confronti della fame, alcune famiglie si sono divise, genitori contro i figli, figli contro figli. Come la polizia statale, la Ogpu, era costretta a ricordare, nell’Ucraina sovietica: “Le famiglie uccidono il più debole, solitamente i figli, e usano la carne per mangiare”. Tanti genitori hanno ucciso e mangiato i propri bambini e poi sono morti pure loro più tardi per fame (...) Una bambina di 6 anni ha visto suo padre per l’ultima volta mentre arrotava un coltello per farla fuori (...) Un’altra famiglia ha ammazzato il proprio genero per farne mangiare la testa ai maiali, e ha cotto arrosto il resto del suo corpo».
Secondo Snyder almeno «2.505 persone furono condannate per il reato di cannibalismo negli anni 1932 e 1933 in Ucraina».
Le responsabilità del partito
Si potrebbe dire: sì, ma non sono stati Stalin e il Partito comunista sovietico ad ammazzare e mangiare tutta quella gente, che cosa vuoi? E guardate caso, cari lettori, al Petit Arquebuse, nel centro storico di Forlì a due passi dall’Oviesse, dove tengo il mio quartier generale circondato da pidocchi rifatti di color rosso, mentre aspetto il trasloco forzato in Istria (lì, almeno posso guidare) è proprio quello che mi dicono.
«Una cagata! Non è stato Stalin! Su!». Invece sì, Stalin ha costretto il popolo dell’Ucraina a diventare cannibale. Che schifo! Come si può difendere il comunismo a questo punto?
Come ha scritto il recensore Rosenbaum del libro sulla natura del genocidio: «Uno potrebbe pensare che lo sterminio di massa della gente sia la forma peggiore, ma costringendo la gente a cannibalizzare i propri figli si va al di là della tortura e dell’omicidio. È la tortura spirituale, l’omicidio delle anime. In un certo senso è più crudele e più malvagio».
Cin-cin, compagni!