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 2011  febbraio 11 Venerdì calendario

IL CONTO DEGLI EVASORI, 25 MILIARDI —

La lotta all’evasione fiscale continua e comincia a dare frutti concreti. Nel 2010, l’alleanza tra Agenzia delle Entrate, Inps ed Equitalia, ha fruttato 25,4 miliardi di euro tra tasse e contributi non versati. Un aumento boom del 54,8%rispetto ai 16,4 miliardi del 2009, anche se il record si spiega grazie alla stretta da 6,6 miliardi sulle minori compensazioni di crediti di imposta. Al netto di questa voce, che in realtà dimostra un risparmio di spesa e non gettito maggiore, il confronto su base omogena mostra una crescita di incassi da evasione del 14,6%. Attilio Befera, responsabile delle Entrate, è soddisfatto perché «a parità di controlli abbiamo ottenuto migliori risultati» . E questo, aggiunge, dimostra che l’evasione non è in crescita, al contrario di quanto stimato da Confindustria a fine settembre allorché il suo Centro studi parlò di tasse non versate per oltre 125 miliardi. Befera ritiene che «l’evasione si sta riducendo in modo strutturale anche se molto lentamente» . E invoca, come elementi chiave per dare una sterzata decisiva alla cronica tendenza al nero dell’Italia che produce, un «cambiamento culturale per cui chi evade è più furbo di altri» e l’introduzione sistemica del redditometro. Su quest’ultimo strumento tuttavia, Befera ammette che ci vorrà «ancora un pò di tempo, perché stiamo lavorando a uno strumento quasi perfetto, solo così diventa incisivo, se fatto male può essere addirittura deleterio» . Il presidente dei commercialisti Claudio Siciliotti si dice totalmente d’accordo con Befera e disponibile a collaborare nella parte finale della definizione del nuovo redditometro. In dettaglio, studiando le slide fornite dall’Agenzia, si nota come il risultato più forte (in percentuale) arrivi dal recupero dell’evasione contributiva dell’Inps, che è passato dai 2,3 miliardi di euro nel 2006 ai 6,4 dell’anno scorso. La lotta all’evasione delle imposte totale e parziale è passata dai 4,4 miliardi incassati nel 2006 ai 10,5 del 2010. Siamo ancora lontani dai 100 miliardi di evasione all’anno stimati dal ministero dell’Economia ma la direzione sembra quella giusta. A livello decentrato, tuttavia, ci sono alcune zone che vanno controcorrente, nelle quali cioè l’incasso da evasione nel 2010 è diminuito rispetto all’anno precedente. È il caso di Bolzano che scende da 51,7 a 52,3 milioni di euro, della Liguria (da 301 a 280), della Toscana (da 733,3 a 733,2 milioni), di Trento (da 84,8 a 74,7 milioni). Il sindacato coglie l’occasione per chiedere una vera riforma fiscale. Per il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, è il momento che il governo convochi le «parti sociali per individuare le misure più opportune per favorire la ripresa economica ed iniziare la riforma fiscale» .
Roberto Bagnoli